«Aiutare gli altri è la mia missione»

Solidarietà - Parla Laura Sessa, da vent’anni volto femminile della Croce Rossa varesina: ecco la sua storia

ha fatto del volontariato la sua ragione di vita e da vent’anni è il volto femminile della Croce Rossa varesina. A lei si devono importanti servizi che la Cri ha attivato in città e ha un sacco di cose da raccontare alle donne di Varese.«Mi sono avvicinata alla Croce Rossa ventun anni fa, per caso. Accompagnai un’amica ad una assemblea e durante l’incontro emerse la necessità di trovare un autista per guidare il furgone con cui si effettuava la distribuzione degli alimenti.

Non saprei spiegare perché nemmeno oggi, ma mi offrii volontaria. Feci il corso, presi la patente per guidare il mezzo e per un anno mi occupai della distribuzione. Sempre per volere del destino, un anno dopo, l’allora presidentessa della sezione femminile, Coronina Bosini, si dimise e mi proposero per il suo incarico. Fui eletta quasi all’unanimità, mancava solo un voto ed era il mio, perché non ebbi nemmeno il coraggio di votarmi».

La definirei una missione più che altro. Il volontariato non è per tutti e dico sempre che non si può costringere le persone a farlo. Oltre a portare via del tempo alla famiglia è una cosa che impegna emotivamente e non tutti sono in grado di sostenerlo. Io seguii il mio istinto quando mi proposi all’inizio e adesso non riesco ad immaginare una vita senza occuparmi del prossimo. Iniziai con spirito di volontariato e ho fatto tutti gli step che mi hanno portato a conoscere la realtà a tutti i livelli.

Non è facile scegliere quando tutte le cose che fai le porti avanti con convinzione e fatica. Ci sono dei meriti però che vorrei prendermi. Fu mia l’idea di modernizzare l’aiuto assistenziale della Cri e grazie alla preziosa collaborazione di altre donne abbiamo ampliato la rete di contatti in modo da poter essere vicini alle persone anche attraverso l’ascolto dei problemi per poterle poi indirizzare nel giusto percorso. Fui sempre io a curare personalmente i lavori di costruzione del nuovo edificio Cri per realizzare il magazzino di stoccaggio alimenti con le celle frigorifere. Prima si potevano distribuire solo alimenti secchi, ora possiamo consegnare anche alimenti deperibili. Anche il noleggio dei materiali ortopedici è un servizio che ho fortemente voluto. Oggi possiamo tamponare le attese di Asl prestando noi carrozzine, stampelle e tutto il materiale ortopedico a chi ne ha bisogno.

Ho tenuto a battesimo anche questo progetto, con la volontà però di non far sentire le persone che aiutiamo etichettate. Quindi la mensa è aperta anche agli studenti dell’Università e ai dipendenti Asl.

Moltissimi, ma non tanto a me quanto alla mia famiglia. È grazie a loro se ho potuto dedicare tanto tempo alla Croce Rossa perché hanno sempre compreso l’importanza che ha per me il volontariato. Ora i miei figli, Alessandro e Sara, sono grandi e la palla è passata al mio compagno. Viviamo lontani e, anche se ci vediamo solo nei fine settimana, se coincide con un impegno di volontariato non osa imporsi, sa che senza non potrei vivere.

Che potrebbero fare di più se solo imparassero a essere più solidali tra loro. Vedo tanta rivalità tra le donne e poca propensione all’ascolto e alla comprensione. Il femminicidio e la violenza sulle donne sono sempre più frequenti eppure ci sono dei segnali chiari che noi donne potremmo captare se solo prestassimo più attenzione alle altre. Varese poi ha tante eccellenze al femminile che potrebbero dare un contributo importante.