«Aiutiamo tutte le donne»

La Regione ha stanziato fondi per combattere la violenza di genere. «Ma serve anche la prevenzione»

La Regione mette in campo altre risorse per le strutture che combattono la violenza contro le donne. Complessivamente, per le Ats della Lombardia, lo stanziamento è pari a 3.294.254 euro. Alla Ats Insubria, che comprende Varese e Como, andranno 530.505,91 euro.

«Si tratta di un provvedimento che va ad implementare il pannello delle azioni messe in campo da Regione Lombardia a favore del riconoscimento della dignità della persona e contro qualsiasi forma di violenza nei confronti della donna» dichiara l’assessore regionale al Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale al termine della giunta del 29 dicembre.
«Tenuto conto di quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale – dichiara l’assessore – abbiamo deciso, anche per il 2017, di stanziare importanti risorse che serviranno ad incrementare il numero delle sedi di centri antiviolenza, delle case rifugio e altre strutture residenziali oltre ad adeguare quelle già esistenti ai requisiti strutturali necessari».

«Con tali risorse – precisa – si potranno finanziare progetti di adeguamento strutturale di unità abitative, di locali destinati a sedi centrali o distaccate di centri antiviolenza o locali in strutture di comunità, destinati ad accogliere e proteggere le donne vittime di violenza».
«Ben venga questo stanziamento, ma si continuano a finanziare le strutture e non le gestioni. Auspico che dai progetti si passi a finanziare i servizi, che devono raggiungere una sostenibilità economica –

afferma , presidente della Fondazione Felicita Morandi – Grazie al bando dello scorso anno, a breve partiranno i lavori per ristrutturare una casa di Marnate. Per la gestione, però, i fondi continuano a essere pochi. Dal gennaio all’ottobre 2016, per la nostra casa rifugio, che è aperta 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, abbiamo ricevuto 36 mila euro, fondi che non bastano a mantenere il servizio con personale adeguato. Quest’anno è stato prorogato fino a giugno un finanziamento per la gestione, ma con risorse tagliate del 50 per cento. Da ottobre a giugno abbiamo quindi a disposizione 20 mila euro, pochissimo considerando che solo il personale costa circa 6 mila euro al mese».

I finanziamenti vengono richiesti alla Regione attraverso il tavolo interistituzionale, un organismo la cui creazione è stata proposta anni fa dalla consigliera del Pd , che all’epoca era l’unica donna in consiglio comunale a Varese.
«Si tratta di un tavolo che raccoglie le istituzioni, gli enti, l’ospedale, le forze di polizia e i centri che operano a favore delle donne – spiega Oprandi – Il tavolo è stato realizzato in pochissimo tempo anche grazie al sindaco Fontana. Attraverso quel tavolo abbiamo potuto usufruire già negli scorsi anni dai fondi messi a disposizione della Regione. Sono quindi contenta che la Regione ne abbia stanziati altri. I centri antiviolenza non si occupano non solo della donna, ma anche di eventuali bambini che hanno assistito alla violenza. Nelle scuole, nel frattempo, prosegue la formazione tesa alla costruzione di una identità culturale diversa».

«Sicuramente è un buon investimento creare strutture ad hoc, ma molti più fondi dovrebbero essere messi nella prevenzione, nella sicurezza, nella illuminazione nelle strade e nella formazione nelle scuole – afferma, consigliere comunale di Forza Italia – Penso che questi fondi potrebbero essere spesi nella prevenzione, come a dire: invece che usarli per risolvere il problema, impieghiamoli per evitare che il problema si presenti».