«Altro che sullo stipendio di Galimberti. Un referendum sul piano sosta di Varese»

Ieri conferenza stampa congiunta delle opposizioni che ritrovano compattezza

– Piano sosta e non solo, le forze politiche e civiche di centrodestra si ricompattano e lanciano la sfida: «Altro che referendum sullo stipendio, potremmo lanciare un referendum sul piano sosta». L’idea è del segretario leghista , condivisa dal suo omologo azzurro . «Potremmo organizzare noi un referendum comunale sul piano della sosta» afferma Piatti, nel corso della conferenza stampa convocata dal variegato fronte delle opposizioni, che inizia ad atteggiarsi a “coalizione” per marciare verso le amministrative del 2021.

«L’unico merito di questa amministrazione è di averci ricompattato» ammette il responsabile di Fratelli d’Italia . Al tavolo non ci sono solo partiti e associazioni d’area, ma anche la Varese Civica fondata da Andrea Badoglio, che ha trovato un «feeling civico» con Leonardi & C. «Oggi dobbiamo mettere insieme tutte le forze politiche e civiche per frenare i provvedimenti di questa giunta, per evitare che tra un anno Varese sia in ginocchio» fa sapere il leghista Piatti. «Tantissima gente è pentita di aver votato Galimberti e Pd, anche perché provvedimenti come il piano sosta nel programma elettorale non erano stati neanche accennati».

Il caso politico dell’ultimo mese è uno dei temi principali nell’agenda delle opposizioni. «Al di là dei proclami ottimistici c’è molto che non va – sottolinea il capogruppo di Forza Italia – In consiglio ci sono già cinque mozioni per modificare sostanziali al piano». La consigliera forzista stigmatizza il fatto che «la commissione area vasta non si è riunita neanche una volta per discutere con i Comuni del piano sosta». Così anche la «boutade», come la definisce , del referendum sullo stipendio del sindaco, per di Varese Civica potrebbe diventare l’occasione per testare il gradimento di Galimberti. «Demagogica, ma è l’ennesima promessa elettorale mancata – fa notare l’azzurro Longhini – perché dopo un anno e mezzo non ce n’è traccia?».

Insomma, opposizione dura. Anche perché «con Galimberti il dialogo è impossibile – segnala il leghista Piatti – Non dialoga nemmeno con la sua maggioranza, e in questi mesi persino le proposte, tutte costruttive, della Lista Orrigoni, si sono scontrate con un muro di gomma». Per il forzista Leonardi c’è un problema di metodo, «senza confronto né contraddittorio», che ha fatto sì che forze politiche e civiche che si riconoscono nel centrodestra iniziassero a “fare gruppo”.

«Ma non siamo solo contro – sottolinea il forzista Leonardi – inizieremo a incontrarci per fare proposte e iniziare a stendere un programma alternativo da sottoporre alla città. È un percorso non improvvisato, iniziato subito dopo le elezioni».