Arriva il “Festival dell’Utopia”: «Varese mostra la sua vivacità»

Una grande kermesse culturale di tre mesi che renderà protagonista la Città Giardino

È stato presentato ieri mattina nella Sala del Consiglio presso l’Università degli Studi dell’Insubria di via Ravasi l’edizione 2017 del Festival dell’Utopia, organizzato dall’associazione culturale UniversAuser e patrocinata dal Comune di Varese, dalla Provincia di Varese e dall’Università degli Studi dell’Insubria.

Si tratta di una manifestazione culturale dall’ampio respiro e che si protrarrà nell’arco di tre mesi, esordendo sul finire di settembre per concludersi agli inizi di dicembre. «Tre mesi – ha commentato Alberto Coen Porisini, Rettore dell’Università dell’Insubria,– che dimostreranno la vivacità culturale di Varese e nei quali la nostra università si porrà come catalizzatore di una serie di iniziative di stampo culturale mettendo in gioco il contributo dei nostri economisti». L’edizione del 2017 si articola su tre temi: “Agricoltura e città: modelli di utopia concreta”; “Umanesimo: il secolo dell’arte e della cultura”; “Il futuro dell’impresa e del lavoro” e prenderà avvio lunedì 25 settembre alle 17:30 nel salone Estense del Comune di Varese con una conferenza d’apertura di Luca Colombo, segretario generale FIRAB (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica).

«È molto importante – ha sottolineato il sindaco di Varese Davide Galimberti – che l’organizzazione di UniversAuser abbia individuato nell’agricoltura uno degli elementi centrali della manifestazione, segno che i temi dell’ambiente e del paesaggio sono attrattori importanti per far decollare il dibattito ma anche l’economia locale». L’avvio del Festival dell’Utopia andrà infatti a coincidere nelle date con la rassegna Nature Urbane, rispetto al quale il primo sarà, secondo le parole del primo cittadino, «un’occasione importante di riflessione su temi analoghi ma con un taglio più

di prospettiva e di approfondimento economico». «UniversAuser – ha spiegato il presidente, Fulvio Fagiani, – ha messo in campo una presenza di relatori varesini molto più nutrita rispetto agli esterni, perché vogliamo fare in modo che sia la città di Varese che riflette sugli argomenti che proponiamo e, anche, che i segni producano effetti». Il target cui si rivolgono gli appuntamenti è ad ampio spettro: «vogliamo mettere a confronto giovani ed anziani, e ancora giovani ed imprese sperando che la contaminazione funzioni». Il Festival dell’Utopia si svolgerà a Varese e si protrarrà sino al 4 dicembre con numerose iniziative aperte alla cittadinanza a carattere scientifico e culturale: un laboratorio di idee tra soggetti e ruoli diversi dove il tema centrale del dibattito è l’utopia, ossia immaginare il futuro, e il pubblico viene sollecitato a collegare la storia con il presente e il domani, trasformandosi in utopista. Di particolare rilievo gli appuntamenti collegati al filone dell’Umanesimo, il secolo dell’Utopia di Tommaso Moro, di cui l’anno scorso ricorrevano i 500 anni dalla pubblicazione: fra i relatori Doriana Giudici tratterà dell’invenzione e diffusione della stampa e del pensiero di Erasmo da Rotterdam, Bruno Belli illustrerà la nascita del melodramma, Mario Speroni proporrà un excursus da Petrarca all’Alciato. La riflessione filosofica sulle tematiche utopistiche del lavoro incarna il terzo ed ultimo filone della rassegna, «perché il tema centrale della riflessione utopistica – ha concluso Gianmarco Martignoni di CGIL Varese – è da sempre la ricerca di un nuovo immaginario del lavoro, in un giusto equilibrio fra qualità e quantità». Fra gli appuntamenti spicca quello di Alberto Saibene, che presenterà la figura dell’utopista italiano per antonomasia, Adriano Olivetti. Per informazioni consultare il sito www.universauser.it.