Asili e tariffe. L’opposizione va all’attacco del Comune

Lista Orrigoni, Forza Italia e Lega Nord rincarano la dose dopo le proteste delle famiglie

I nuovi orari di ingresso e uscita, l’abolizione del doposcuola breve, l’aumento delle tariffe per la “classe media”, nonché il mancato coinvolgimento delle associazioni dei genitori e delle strutture convenzionate, sono alcuni degli aspetti del nuovo piano tariffario e organizzativo dei servizi scolastici che non piacciono all’opposizione, che spera che le cose possano ancora cambiare. Questo a ridosso di lunedì, giornata in cui si chiuderanno le iscrizioni alle scuole di infanzia.

«Gli aumenti più consistenti riguardano le materne, dove il 40 per cento degli utenti pagherà più di quanto paga oggi, mentre per una buona fetta di utenza i prezzi rimarranno inalterati – afferma, consigliere comunale della lista Orrigoni – Andando ad aumentare le rette di chi ha Isee alto, crolla il gettito per le strutture».

Boldetti segnala che «non vi è stata comunicazione tra Palazzo Estense e le scuole materne paritarie, che sono il triplo delle comunali. E’ in discussione anche la premialità extra di 113 mila euro stanziata dal Comune per le paritarie, che ad ogni struttura convenzionata portava 6-7mila euro annui».

«Poi c’è il problema del doposcuola breve che è stato tolto, e dei costi che aumentano per le famiglie per l’introduzione del prescuola fino alle 9 e del doposcuola lungo. Per quanto riguarda i nidi, le rette dall’anno prossimo saranno standard, mentre oggi variano in funzione dei giorni di frequenza – continua Boldetti – La nostra speranza è che, dagli incontri che sta facendo l’assessore nelle scuole, si riesca a migliorare il piano tariffario, visto che le iscrizioni si stanno chiudendo in questi giorni».

, segretario cittadino di Forza Italia, «auspica che sulla scuola vengano fatti investimenti, e non interventi come ridurre i servizi e aumentare le tariffe».

«Il nuovo sistema tariffario dei servizi educativi è completamente sbagliato, sia dal punto di vista metodologico, sia dei contenuti – afferma , consigliere della Lega Nord e segretario cittadino del partito – Negli anni passati, ogni volta che pensavamo di rivedere le tariffe, organizzavamo numerosi incontri per studiare le problematiche, cosa che questa amministrazione non ha fatto. La modifica delle tariffe è stata attuata senza un confronto».

«Assistiamo all’eliminazione del quoziente familiare che prevedeva per le famiglie numerose un risparmio più alto rispetto allo sconto che viene fatto oggi – continua Piatti – Per le famiglie che hanno un Isee superiore a 30 mila euro, che sono la maggior parte di quelle che usufruiscono dei servizi scolastici, l’aumento delle tariffe è notevole. Si va a penalizzare la stragrande maggioranza della cittadinanza, per agevolare poche persone».

Il Comune, invece, ritiene che aver introdotto la progressione lineare delle tariffe in funzione dell’Isee porti a maggiore equità. Gli orari dei servizi, inoltre, sono stati modificati sulla base delle esigenze di turnazione degli educatori, senza aumentare il rapporto tra numero di bambini e insegnanti.