Autovelox a Luino affidati a privati?. «Non si lucra sulla sicurezza»

Taldone: «Si rischia di far cassa sulle spalle della comunità»

– No a una pioggia di autovelox, per giunta affidati a una ditta privata, disseminati lungo le strade provinciali del varesotto; l’appello a Villa Recalcati è di Giuseppe Taldone consigliere di minoranza in Provincia e in Comune a Luino.

«Il bando predisposto dalla Provincia, per l’appalto degli impianti e delle sanzioni, prevede la concessione del diritto di installazione, noleggio, manutenzione e gestione degli autovelox al privato che, versando più di 44 milioni di euro alla Provincia, otterrà anche la possibilità di sanzionare sulle strade della nostra provincia per i prossimi undici anni – spiega Taldone in una nota – Il rischio concreto è quello di ritrovarsi con rilevatori a tappeto ovunque per una inevitabile esigenza, di chiunque vinca il bando, di massimizzare il profitto tramite le multe».

Soldi che indubbiamente fanno comodo a Villa Recalcati, ma che hanno come rovescio della medaglia la volontà del privato di massimizzare il più possibile le entrate dagli autovelox.

«Immaginiamoci se, per perseguire tale obiettivo, venissero applicati diffusamente sistemi di rilevazione della velocità, in particolare in zone o su strade con l’unico obiettivo di cogliere impreparato il guidatore – prosegue il consigliere – o se i cartelli che segnalano gli autovelox e gli stessi autovelox venissero messi in modo non perfettamente visibile o visibili in tempo non sufficientemente utile per la presenza di gallerie, alberi, cespugli o curve. Inevitabile non immaginare frenate improvvise con conseguente pericoli.

Ciò configurerebbe un rischio concreto di gestione autovelox finalizzata a far cassa sulle spalle della comunità che versa già di suo in una situazione di grave disagio economico».

Quello espresso dal consigliere provinciale luinese è un no secco agli autovelox, secondo il quale non è con questo dispositivi che si tutela il diritto del cittadino ad avere strade più sicure.

«Tantomeno la logica della sicurezza stradale può cedere il passo alla logica della sicurezza di guadagno – afferma Taldone – già quando le multe sono gestite dal pubblico si corrono seri rischi di derive di cassa per le note difficoltà degli enti locali a far quadrare i conti, non vorrei che la gestione privata trasformasse i rischi in concrete certezze».

Ciò non toglie che diverse strade provinciali siano poco sicure, proprio per l’elevata velocità e il mancato rispetto dei limiti; un tema che sta a cuore a Taldone, protagonista della “battaglia” per ottenere la “zona 30” davanti alle scuole di Luino.

«Non può essere il cittadino comune l’obiettivo strategico per far quadrare i bilanci – conclude il consigliere – non lo trovo corretto. Alla luce di tutte queste considerazioni chiedo alla Provincia di rivedere la propria posizione».