Balduzzi e la psichiatria moderna

Un incontro questa sera per raccontare la storia di come Varese fece la sua parte per la salute mentale

Questa sera alle 20.45 all’Hotel Ungheria, in viale Borri 98 è prevista una serata di studi intorno ad una grande personalità dimenticata della nostra città: Edoardo Balduzzi, il fondatore nel 1986 del Gruppo di lavoro provinciale per la salute mentale (GLP), l’ente promotore della collaborazione fra i Dipartimenti di Salute Mentale degli ospedali, l’Agenzia di tutela della salute (ex ASL) e le associazioni attive nel campo psichiatrico. L’evento prenderà avvio dalla proiezione di un documentario storico dal titolo “L’idea e la forma – Edoardo Balduzzi pioniere e padre della Psichiatria”, un cortometraggio diretto da Guido Ranza e Jacopo Manghi che assembla spezzoni inediti di film d’epoca a documentari ed interviste realizzate negli ambienti dell’ex Ospedale Psichiatrico di Bizzozero da Isidoro Cioffi, Lisetta Buzzi Reschini e Guido Ranza.

L’organizzazione della serata, promossa dalla Provincia di Varese, dal GLP e dal Copasam Varese (Coordinamento Provinciale Associazioni per la Salute Mentale), nasce da un sodalizio fra Giuseppe Terziroli, la giornalista Lisetta Buzzi Reschini presidente del Copasam Varese, il professor Isidoro Cioffi e la famiglia Segafredo dell’Hotel Ungheria, nel suo settantesimo anno di fondazione. Un calendario nutrito di eventi, quello del Trentesimo anniversario dalla fondazione del Gruppo di Lavoro Provinciale per la Salute Mentale, che hanno preso avvio in ottobre del 2016.

Edoardo Balduzzi, scomparso nel 2013, considerato con Franco Basaglia un alfiere della psichiatria moderna, fu direttore dell’Ospedale Neuropsichiatrico di Bizzozero. «È da considerare tra le personalità varesine eccellenti che hanno subito una damnatio memoriae» spiega Pino Terziroli, promotore dell’evento, i cui natali prendono avvio proprio nei luoghi ove sorgeva l’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale, ossia negli edifici di via Otorino Rossi, sede dell’attuale Università dell’Insubria e dell’ATS. «Il “Neurospedale”, come veniva chiamato dai bizzozeresi» racconta Terziroli, già assessore ai Lavori Pubblici negli anni Ottanta e da sempre uomo di cultura impegnato nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio artistico locale «era veramente un polo all’avanguardia in Europa, con trentaduemila metri quadrati di superficie ospedaliera e ben 225mila metri quadrati per quella che doveva essere la colonia agricola. Ultimo nato fra gli ospedali psichiatrici del periodo fascista, quello di Bizzozero andò in funzione il primo gennaio 1939, raccogliendo malati da Varese, provincia e oltre». Benché sia relativamente recente, la storia della psichiatria varesina è ricca e moderna e ha regalato personalità eccellenti a partire da Adamo Mario Fiamberti, il primo direttore, al suo successore Edoardo Balduzzi stesso sino a Simone Vender, con il quale la psichiatria ha assunto un ruolo universitario. Sarà lo psichiatra Mario Augusto Maieron, cofondatore del GLP, a tratteggiare la figura innovativa di Balduzzi nella storia della psichiatria varesina e internazionale: Maieron è stato l’ultimo medico assunto da Fiamberti ed è perciò testimone di tutta l’epoca del rinnovamento psichiatrico degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso.