Battaglia finale. «Il Comune trovi i soldi in altro modo»

I commercianti continuano a difendere le loro posizioni. «L’aumento non può arrivare adesso»

I commercianti e il Comune torneranno nei prossimi giorni a confrontarsi sul Cosap, il canone di occupazione del suolo pubblico per i locali.

I negozianti incontreranno il sindaco Davide Galimberti in Ascom Confcommercio, con un obiettivo: «Convincere il Comune a trovare altrove quei 100 mila euro che dovrebbero entrare nella casse di Palazzo Estense con l’aumento del Cosap (tassa di occupazione del suolo pubblico)» spiega Antonella Zambelli della Fipe. L’incontro avrebbe dovuto svolgersi questa sera, ma è stato rimandato a causa della convocazione di una giunta serale straordinaria. Probabilmente si svolgerà venerdì. Tra gli argomenti che i baristi e i ristoratori porteranno a sostegno della loro causa c’è

anche la tempistica: «Un aumento di questo tipo non può arrivare a marzo, doveva essere pianificato prima perché chi ha un attività economica il planning lo fa all’inizio dell’anno» afferma Zambelli. Anche se martedì scorso, dopo un primo faccia a faccia, i commercianti avevano apprezzato la volontà del Comune di confrontarsi e trovare una soluzione, il clima rimane incandescente. Matteo Leporale, titolare del Medioevo di piazza XX Settembre, ha già deciso: «quest’anno non intendo mettere fuori i tavolini come ho sempre fatto. Già prima, per occupare tre “parcheggini”, spendevo 1900 euro. Adesso, con l’aumento del 36 per cento, pagherei 800 euro in più. Mi rifiuto».

Altri baristi ridurranno sensibilmente il plateatico, come Giorgio Cerantola del Go Go Fruit, che spiega: «non ho altra scelta per far quadrare il budget». E che aggiunge: «non si era mai vista nel passato una coalizione così unita per fronteggiare le scelte del Consiglio Comunale. Siamo uniti perché il problema delle tasse è fortemente sentito. Nel mio caso, infatti, le scelte della Giunta mi porteranno a spendere 2 mila euro in più e questo a fronte di una città sempre meno frequentata». «A causa di questo aumento saremo obbligati ad aumentare i prezzi, con il rischio di perdere i clienti. Sfido chiunque a pagare 2 o 3 euro per un caffè – aggiunge Roberta Maffeis, gestore dell’Antico Caffè Bosisio di via Marcobi – Noi non possiamo rinunciare ai tavolini che incidono per il 60-70 per cento sul nostro lavoro. In pratica, è grazie ai tavolini esterni che riusciamo a sostenere le spese invernali. Sabato è venuto a trovarci il presidente della Regione Roberto Maroni che ci sostiene e che chiederà al sindaco di trovare altrove le risorse che dovrebbero entrare con l’aumento della Cosap». Al prossimo incontro si discuterà anche dell’ipotesi di distribuire gli aumenti della Cosap su una base di pubblici esercizi più ampia. Un’idea che molti bar del centro caldeggiano perché, già oberati dagli affitti alle stelle, non vogliono essere gli unici a dover pagare questa manovra. «Io penso che un aumento del 36 per cento dovrebbe essere ampliamente motivato – è il parere di Simone Centorrino, presidente territoriale Fiepet Confesercenti pubblici esercizi – Non ho mai visto un aumento di tale proporzione in nessun canone annuo, per esempio d’affitto, della televisione o di un abbonamento. Se davvero la Giunta intende proseguire su questa strada si scatenerebbe una protesta senza eguali. Per noi lo spazio esterno non è un modo per raddoppiare il fatturato, ma per sopravvivere».

I commercianti dovrebbero essere presenti in massa al consiglio comunale di lunedì prossimo.