«Bisogna insegnare ai giovani l’orgoglio risorgimentale varesino»

Venerdì ricorre il 156esimo dell’Unità d’Italia. Numerose le iniziative dell’associazione dei garibaldini

Venerdì 17 marzo ricorre il 156esimo anniversario dell’Unità d’Italia e a Varese, grazie all’iniziativa dell’Associazione “Varese per L’Italia 26 maggio 1859” con il patrocinio della Prefettura e del Comune, è in calendario un ricco programma per ricordare l’importante anniversario.

Come spiega il presidente dell’Associazione, , la celebrazione della Festa Nazionale dell’Unità d’Italia e della Bandiera punterà a coinvolgere soprattutto i più giovani. In mattinata, a partire dalle 9.30, oltre trecento alunni di terza media e prime classi delle superiori, provenienti da scuole di tutto il Varesotto, saranno accompagnati in varie zone della città, tra cui Piazza 26 Maggio a Biumo Inferiore, il Campanile del Bernascone in piazza San Vittore, Villa Mirabello, Piazza del Garibaldino e in cima al colle delle Ville Ponti. Qui studenti del Liceo Classico “Cairoli” e membri dell’associazione illustreranno ai ragazzi l’importanza storica dei luoghi nell’ambito delle vicende risorgimentali.

Al termine delle visite, alle 11.15, gli studenti si sposteranno presso il Salone Estense del Comune dove, alla presenza delle autorità cittadine e di rappresentanze delle Forze Armate, l’Orchestra Giovanile Studentesca diretta dalla professoressa Lucia de Giorgi eseguirà l’inno nazionale. Dopo gli interventi del presidente Barion e dei professori Enzo La Forgia e Margherita Giromini, a tutte le classi partecipanti alla manifestazione verranno consegnate delle grandi bandiere tricolori. La celebrazione si concluderà con la consegna del Premio “Giovanni Valcavi”, istituito nel 2016 per onorare il primo presidente di “Varese per l’Italia” e rivolto ad enti o singoli cittadini che si siano particolarmente distinti in ambito sociale, culturale, umanitario. Per ora massimo riserbo sul nome del vincitore, ma, assicura Barion, «si tratta di un varesino molto noto e meritevole».

Nelle parole con cui Luigi Barion presenta l’evento del 17 marzo, emergono la viva felicità per il rinnovato interesse della città verso il suo passato risorgimentale e l’orgoglio per aver agito da catalizzatore: «A Varese stiamo assistendo ad un vero miracolo. E ogni miracolo ha bisogno di un postulatore; in questo caso il postulatore è stata la nostra associazione. Ci appuntiamo questa medaglia sul petto con soddisfazione, dopo anni di grandi sforzi e duro lavoro, senza alcun contributo pubblico – prosegue Barion – e allo stesso tempo siamo molto contenti di questa trasformazione: associazioni silenti da anni si sono ricostituite, altre stanno nascendo, e l’assessore alla Cultura in una recente conferenza stampa ha addirittura parlato di una “Varese risorgimentale” da valorizzare. Davvero un miracolo, soprattutto pensando a un passato ancora prossimo, quando in città sembrava regnare invece un sostanziale disinteresse».

Un passato risorgimentale, quello di Varese, ricco di peculiarità e assolutamente meritevole di essere ricordato e celebrato, come sottolineato da Barion: «La nostra città è stata la prima ad essere liberata durante la seconda guerra d’indipendenza, la prima bandiera italiana è stata issata sul campanile di Biumo. A Varese inoltre, tutta la popolazione, senza alcuna distinzione di rango e ceto sociale, ha sostenuto in maniera compatta Garibaldi e i suoi Cacciatori delle Alpi». Un passato di cui tenere vivo il ricordo, a partire dalla manifestazione di venerdì mattina nel cuore della Città Giardino.