«Buon Kom-pleanno e grazie, Vasco»

Come annunciato ecco gli auguri più belli arrivati in redazione per le 64 candeline di Vasco Rossi. Tante le foto celebrative e quelle di tattoo a lui dedicati. «Incontrarti è stato come vivere una favola»

“La vita non è facile, ma a volte basta un complice, e tutto è già più semplice…” Era una di quelle orrende compilation in cui potevi trovare tutte le canzoni del Festival. Mia sorella, all’epoca poco più che una teenager, la comprava ogni anno, non so se per autolesionismo o semplicemente perché aveva dei gusti assai discutibili. A me toccava subire passivamente l’ascolto di pezzi non proprio da pelle d’oca come “Abbracciami amore mio” di Christian, “Mi sono innamorato di mia moglie” di Gianni Nazzaro o “Shalom” di padre Cionfoli (ai tempi “padre” in senso spirituale, ora padre di tre figli).

Passione tatuata sulla pelle per Barbara Belluschi

Passione tatuata sulla pelle per Barbara Belluschi

Un ciarpame trash davvero inascoltabile, ma che pure piaceva tanto agli italiani, visto che quelle compilation rimanevano per molte settimane in vetta alla classifica dei dischi più venduti, la mitica hit parade. Nella raccolta “Sanremo ‘83” c’era però una canzone che si distingueva nettamente dalle altre. Tanto che perfino un innocente bambino di 6 anni, qual era allora il sottoscritto, ne notava immediatamente la diversità. Anzi: la superiorità. “Vita spericolata” era semplicemente un’altra cosa, un altro mondo,

un’altra prospettiva rispetto a quella indigeribile melassa fatta di rime cuore/amore, e viva la mamma, e buongiorno Italia, buongiorno Maria. «Metti la canzone di Vascorossi! (sì, tutto attaccato: per me all’inizio era un nome unico, quasi una sigla)» ordinavo a mia sorella, che pur di non sentire più le mie lamentele obbediva, spostando la puntina del giradischi proprio su quel solco sempre un po’ gracchiante. E io ascoltavo, ascoltavo, ascoltavo…«Voglio una vita maleducata, di quelle vite fatte, fatte così…» cantava quella voce biascicata. «Voglio una vita che se ne frega, che se ne frega di tutto sì…». C’era in quella voce, in quella chitarra che la sorreggeva, in quelle parole spiazzanti qualcosa che riusciva a emozionarmi, che mi faceva intuire che no, la musica non era solo un passatempo, un gioco, un riempitivo.

Una parete di casa dedicata a Rossi: ecco l’immagine che ha voluto condividere con noi Stas Moiseev accompagnato dal messaggio “Grande Vasco”

Una parete di casa dedicata a Rossi: ecco l’immagine che ha voluto condividere con noi Stas Moiseev accompagnato dal messaggio “Grande Vasco”

«Voglio una vita, la voglio piena di guaaaai». Una rivelazione, un colpo di fulmine, un nuovo modo di guardare la vita. Altro che cuore e amore, altro che «su di noi nemmeno una nuvola» e tutte quelle scemenze che si dicono solo nelle canzoni. Vasco aveva introdotto a Sanremo, e quindi nella musica italiana, il germe della vita vera, che non è tutta «rose e viole» ma quasi sempre «una questione di guai». E per questo arrivò penultimo, rifiutato da un mondo finto che lo vedeva come un alieno, un pericolo, un ospite indesiderato. Anche per questo, Vasco, mi sei subito piaciuto. E mi saresti piaciuto sempre più, perché da allora, da quel lontano 1983, la tua musica non ha mai smesso di accompagnarmi, facendo da colonna sonora ai periodi felici e quelli complicati, regalandomi sempre la parola giusta al momento giusto, il suono perfetto per i miei stati d’animo. Non un maestro, non un profeta, ma un compagno di viaggio di cui ti fidi perché sai che non si mette su un piedistallo. E non si crede migliore di te. Ascoltarti: vale la pena, sì. Allora auguri Blasco, anzi Vascorossi, come ti chiamavo da bambino. Mille di questi giorni. E canzoni. Concerti. Attese. Abbracci. Parole. Donne. Sensazioni. Viaggi. Bollicine, Favole. Deviazioni. Film. Mentre finisco di scrivere queste righe, sento che fuori piove: senti che bel rumore?

Condividere un’amicizia e insieme una passione è...smezzarsi una frase di Vasco da costato a costato

Condividere un’amicizia e insieme una passione è…smezzarsi una frase di Vasco da costato a costato