Caso autovelox. La sospensione del bando alza la polemica

Il progetto è stato messo in stand-by. Bianchi: «Sì, perché è stato fatto un gran pasticcio»

Continua la polemica sul bando della Provincia in cui, attraverso il meccanismo del project financing, si sarebbero posizionati autovelox, limitatori di velocità e altri dispositivi per rendere sicure le strade della Provincia.

L’amministrazione provinciale, dopo una riunione dei capigruppo, ha deciso di sospendere il bando. Che prevedeva che i costi dei software e delle attrezzature fossero a carico dei vincitori (ad esempio: fatto 100 l’incasso con le multe, il 60 per cento sarebbe andato a Villa Recalcati e il 40 per cento all’azienda vincitrice). Il bando è stato sospeso prima dell’assegnazione e prima che il Tar gestisse la questione. Ma il caso è diventato politico.

«Abbiamo l’esigenza di mettere in sicurezza oltre 700 chilometri di strade provinciali, e quindi abbiamo pensato a un “progetto autovelox” che riguardava i tutor, gli attraversamenti pedonali e altro. Abbiamo studiato questo percorso per intervenire sui punti più critici – spiega Paolo Bertocchi, capogruppo della lista Pd in consiglio provinciale – Questo tema, in Italia, è molto dibattuto per via di ricorsi e controricorsi. Da qui la nostra decisione di sospendere il bando e fare approfondimenti per capire se correggerlo oppure no. Le candidature sono arrivate superiori al numero di impianti previsti dal bando».

«È stato fatto un grandissimo pasticcio del punto di vista procedurale, tanto da arrivare a sospendere il bando – ribatte Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega – Il problema sta a monte, non si può fare project financiang sulle spalle degli automobilisti. Cosa facciamo, disseminiamo la Provincia di autovelox? Piuttosto, bisogna lavorare nell’ottica della prevenzione». «La decisione di sospendere il bando l’abbiamo presa con i capigruppo. C’è stata una nostra istruttoria e abbiamo deciso di sospendere il bando in attesa di verificarne le condizioni.

Poi c’è qualcuno che vuole fare teatrino politico. L’attacco della Lega dimostra che non c’è volontà di affrontare il problema» dice Bertocchi, che afferma che il progetto di Villa Recalcati avrebbe previsto una gestione diversa dalle precedenti: «Ogni Comune avrebbe gestito i dispositivi con un accordo con la Provincia. Stiamo sperimentando gli aspetti tecnici: andremo a rinegoziare con i Comuni, mappando i punti più pericolosi delle strade su cui è necessario intervenire.

Comune per Comune andremo a vedere se l’ente ha la capacità di gestire il tutor o i T-Red per gli incroci pericolosi, o se a gestire i dispositivi sarà la Provincia».

Come finirà questa vicenda? «La Provincia ha deciso che l’intervento deve essere fatto – continua Bertocchi – Vogliamo mettere in campo qualcosa che non rischi di finire nei tribunali. Faremo la “best practice” del sistema di sicurezza, fino ad ottenere un bando che possa essere modello per altre Province».

«Io ho sempre sostenuto che gli enti locali debbano avere un bilancio indipendente dalle entrate delle sanzioni. Le multe non devono servire per far quadrare il bilancio – conclude Bianchi- Mi auguro che non ci si incaponisca su questo progetto, realizzandolo sulle spalle dei cittadini che sono già ultra-tartassati. Il mio invito è rivedere l’impostazione di questa decisione, fare un passo indietro e cancellare il provvedimento».