Caso Macchi: «Lidia non fu stuprata e non fu uccisa a Cittiglio»

In corso la testimonianza del medico legale Mario Tavani, che 30 anni fa eseguì l’autopsia sul corpo della giovane Lidia Macchi

Omicidio Macchi: in corso la testimonianza di Mario Tavani, il medico legale che 30 anni fa eseguì l’autopsia sul cadavere della giovane studentessa uccisa nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 1987. Secondo quanto riscontrato all’epoca in sede di esame necroscopico, Lidia ebbe circa 40 minuti prima di essere stata assassinata, il suo primo rapporto sessuale. Ma non si trattò di uno stupro: «non abbiamo trovato nessuna lesione, nessun trauma che indicasse la volontà

di sottrarsi al rapporto da parte della ragazza» ha detto Tavani. A Stefano Binda, l’ex compagno di liceo di lidia arrestato il 15 gennaio 2016 con l’accusa di essere l’assassino della giovane studentessa, viene contestata anche l’aggravante dello stupro. Ipotesi che secondo il prof Tavani, però, non trova alcun riscontro scientifico. Inoltre, vista l’assenza di sangue sia sulla Fiat Panda di Lidia, che sul terreno dove fu trovato il corpo, Tavani ipotizza che l’omicidio non sia avvenuto al Sass Pinì di Cittiglio ma altrove. Inoltre, Tavani, ha anche ipotizzato che l’arma del delitto possa essere un coltello Opinel, coltellino molto diffuso tra gli scout di cui Lidia ha fatto parte per anni.