Chiede di usare la toilette ma il kebabbaro la palpeggia

La vittima è una ragazza gallaratese di 22 anni: nei guai non il gestore ma l’ormai ex dipendente

Aggredita dal kebabbaro che la bacia e cerca di palpeggiarla: la salvano gli amici e il fidanzato.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra volanti della questura di Varese che hanno bloccato l’aggressore, denunciandolo. Nei guai è finito un trentenne di origine egiziana: la ragazza aveva semplicemente chiesto di poter utilizzare il bagno. Il fatto è accaduto nella notte tra venerdì e sabato, in un locale del centro di Varese; erano circa le 3 quando il gruppo di amici, tra i quali la vittima, una giovane gallaratese di 22 anni, e il fidanzato, hanno deciso di chiudere la serata varesina mangiandosi un panino. A quell’ora il locale aperto più vicino era appunto il kebabbaro poi divenuto teatro dell’aggressione.

Gli ultimi minuti prima di tornare a casa, dopo aver salutato gli amici, magari sperando di riuscire a dormire sfuggendo al caldo. Un locale in centro a Varese, una notte d’estate e di inizio week end. Le strade non sono affollate ma in giro c’è ancora gente. A nessuno verrebbe un pensiero di preoccupazione. E poi la ragazza non era da sola. Con lei c’erano gli amici e il fidanzato.

Terminato lo spuntino la ventiduenne, dovendo utilizzare la toilette, ha chiesto indicazioni al gestore del locale (che è totalmente estraneo alla vicenda, ma anche anzi ha a sua volta chiamato i poliziotti segnalando quello che stava accadendo). Questi l’ha indirizzata ad un suo dipendente (oggi ex dipendente dopo quanto accaduto ieri notte) per accompagnarla al secondo piano dove è situato il servizio igienico. Una gentilezza nelle intenzioni che ha però avuto un epilogo inaspettato quanto amaro. Il dipendente, 30 anni, di origine egiziana, avrebbe perso completamente la testa.

La ragazza non ha fatto assolutamente nulla per incoraggiarlo, non una battuta, nemmeno un sorriso gentile che il trentenne, in modo assolutamente distorto, avrebbe potuto interpretare per qualcosa di diverso.

All’improvviso pare che l’uomo abbia iniziato ad abbracciare e baciare la ragazza, sul collo e sul seno. Toccandola e palpeggiandolo, cercando di trattenerla e di avere con lei, in modo inequivocabile, un contatto molto intimo. La giovane ha reagito. Si è divincolata, ha spintonato il suo aggressore riuscendo a fuggire, raggiungendo gli amici ed il fidanzato che l’aspettavano al piano inferiore. Dietro di lei, che la inseguiva, forse per cercare di convincerla a non denunciarlo, c’era il trentenne.

La ventiduenne ha invece immediatamente raccontato agli amici e al fidanzato quello che era appena accaduto.

Il fidanzato della giovane ha reagito in modo comprensibile affrontando il trentenne: solo l’intervento degli altri amici ha permesso di riportare la calma prima che la situazione potesse precipitare. Gli amici del giovane hanno fatto la cosa giusta. Nel frattempo infatti sul posto sono arrivati i poliziotti; se il fidanzato della vittima avesse malmenato il trentenne avrebbe rischiato che quest’ultimo lo denunciasse a sua volta.

Così invece gli agenti hanno identificato il solo responsabile dell’accaduto e, dopo averlo identificato, hanno denunciato il 30enne per gli atti sessuali compiuti.