Ciclista travolta in viale dei Mille. La polizia a caccia di un nuovo pirata

A dieci giorni dal dramma della giovane Giada, il copione tristemente si ripete

– Donna investita in viale dei Mille: ed è ancora caccia a un pirata della strada. La vicenda pare incredibile nella sua assurda crudeltà: a dieci giorni esatti dall’incidente costato la vita a Giada Molinaro, il copione si ripete.

Quasi identico. Intorno alla mezzanotte tra domenica e lunedì una donna di 39 anni, che pedalava lungo la strada in sella alla sua bicicletta, è stata travolta da un’auto. L’automobilista, come aveva fatto Flavio Jeanne, cuoco di 24 anni, arrestato 48 ore dopo il fatale investimento di Giada, non si è fermato. L’incidente è avvenuto quasi nello stesso punto: davanti al cinema Nuovo. Diversa la dinamica: Giada attraversava sulle strisce quando è stata investita, la trentanovenne procedeva sul ciglio della strada in bici quando un’auto

sbucata da una strada laterale l’ha travolta buttandola a terra. La ciclista è stata decisamente più fortunata della studentessa: si è ferita, ma non in modo grave. È stata trasportato all’ospedale di Circolo di Varese in codice giallo: si è fatta male, ma fortunatamente non è in pericolo di vita. Adesso è caccia al pirata della strada. Il secondo, in quel punto, in dieci giorni. Come nel caso di Giada sono gli agenti della polizia locale di Varese ad essere titolari delle indagini. Flavio Jeanne è stato preso in tre giorni, adesso è una corsa contro il tempo per catturare anche il secondo investitore.

La donna investita non ha notato dettagli della vettura; comprensibilmente non è riuscita a vedere bene la macchina che l’ha travolta ferendola. Tuttavia ci sarebbero dei testimoni. Gli agenti della polizia locale stanno in queste ore ascoltando diverse persone tra chi camminava lungo la strada al momento dell’incidente, chi si trovava nei ristoranti della zona e chi gli stessi locali li gestisce. E poi ci sono le telecamere. Le cui immagini hanno consentito di identificare Jeanne. Gli agenti della polizia locale avevano infatti ricostruito, pezzo dopo pezzo, il fanale della Kia Rio bianca guidata dal cuoco, identificando così il modello dell’auto guidata dal pirata. Sapendo cosa cercare, l’auto di Jeanne era stata riconosciuta dai filmati delle videocamere. L’uomo poi era stato denunciato da un carrozziere che trovandosi davanti una Kia Rio bianca con danni al fanale anteriore sinistro e al parabrezza aveva chiamato i carabinieri. Il secondo pirata in dieci giorni potrebbe non avere scampo: le telecamere erano in funzione e potrebbero aver registrato parte del numero di targa. L’automobilista meglio farebbe a costituirsi: rischia l’arresto.