Cittadini isolati a Lissago. È battaglia per l’autobus

Gli abitanti del quartiere chiedono da tempo una variazione della tratta del trasporto pubblico

Quando un pullman di linea, tutto arancione, è rimasto fermo per quasi mezz’ora in piazzetta Maria Letizia Vega a Lissago, i residenti del quartiere erano stupiti, increduli: finalmente la battaglia per portare il pullman fin su, nella parte storica del quartiere, era vinta? No, purtroppo: il bus, in via del tutto eccezionale, aspettava gli alunni più grandi della scuola materna per portarli in centro a vedere lo spettacolo teatrale.

Ennesima delusione per i lissaghesi che però non mollano e mantengono viva la speranza, come testimoniano le 236 firme raccolte in calce al documento redatto dall’associazione Centro culturale Lissago-Schiranna per proporre 16 varianti urbanistiche nel quadro dell’iniziativa PgTiPartecipo, lanciata nei mesi scorsi dalla nuova amministrazione comunale proprio per coinvolgere i cittadini nel ripensare la città.

Che il trasporto pubblico, con la linea N, possa raggiungere il borgo antico, nella parte più alta del quartiere, rimane una delle priorità per i residenti che avevano già presentato una richiesta in tal senso nel 1996 e poi di nuovo nel 2008, in occasione dei mondiali di ciclismo. L’idea è quella di realizzare una piccola rotonda in piazzetta, per permettere all’autobus di girare agilmente e contestualmente riqualificare l’area dotandola di posti auto quanto mai necessari, (altro parcheggio è suggerito a poca distanza a servizio del campo sportivo), un’adeguata pavimentazione, segnaletica, illuminazione, verde ed arredi urbani opportuni, secondo un’ipotesi di realizzazione allegata al testo. «In questo modo – spiega Alessandra Galli, presidente dell’associazione Pro scuola materna di Lissago – si potrebbe anche mettere in sicurezza l’ingresso della scuola, per tutelare innanzi tutto i bambini».

Sempre ai più piccoli è dedicato il passaggio sulla sistemazione dei giochi nell’area attigua al campo sportivo, mentre diverso spazio è dato alla viabilità del quartiere «da ripensare nel suo complesso».

Troppo stretta, al punto che in più parti può passare un solo veicolo alla volta, e troppo trafficata la via Conte Biancamano. Per limitare i pericoli si chiede innanzi tutto una segnaletica adeguata e l’introduzione del limite dei 30 km/h. Per deviare un po’ di traffico si suggerisce poi la costruzione di una bretella di collegamento tra la via Biancamano (all’altezza del ristorante Hermitage) e le vie San Carlo (di cui pure si suggerisce l’allargamento della strettoia), e Tommaso d’Aquino (di cui va completata l’asfaltatura). Sempre dal punto viabilistico, una sistemazione è chiesta per le vie Premeno, via Salvini (parzialmente privata ma a forte uso pubblico) e via Mottarone.

Gli ultimi punti del documento sono dedicati alla valorizzazione dei sentieri e all’istituzione di passerelle ciclopedonali che permettano di superare i pericolosi attraversamenti pedonali sulla provinciale del Lago.