Clienti in coda e pusher armati di machete. L’eroina diventa il prodotto più richiesto

L’operazione dimostra come le aree verdi del Varesotto siano sempre di più il mercato dello spaccio

Ancora droga nei boschi del varesotto: da Cantello a Busto Arsizio passando per Malpensa, non ci si ferma. I militari della guardia di finanza del Gaggiolo hanno eseguito altri cinque arresti, che costituiscono un’appendice dell’operazione Carlo’s Wood e che si aggiungono agli altri quattro eseguiti nel febbraio scorso.

Carlo, marocchino di 30 anni, è considerato dai finanzieri il capo della banda che spacciava eroina, con un giro d’affari di 20 mila euro mensili, nei boschi al confine tra le province di Varese e Como. E quelli arrestati ieri sono altri cinque uomini, tutti marocchini, riconducibili a Carlo. Dopo le manette, gli inquirenti avrebbero “rilevato” il giro di droga gestito dal trentenne arrestato a febbraio. L’operazione conferma la presenza di spacciatori nei boschi del varesotto. Da nord a sud le aree verdi sono ormai diventate zone dove si vendono in particolare cocaina e eroina.

Lo confermano le numerose operazioni eseguite in tutta la zona dalle forze di polizia. Clienti in fila al limitare delle aree boschive, come è accaduto a Cantello (i finanzieri sono risaliti ai pusher ascoltando le testimonianze degli acquirenti sorpresi sul posto, in passato nella zona furono fermate anche alcune modelle) con gli spacciatori protetti da guardie del corpo. Che non soltanto danno l’allarme in caso di intervento delle forze di polizia, ma proteggono gli spacciatori anche da eventuali rapine.

Stando a quanto accertato dalla polizia, i pusher nei boschi sono armati di armi da taglio, anche machete, che seppelliscono tra gli alberi. Così come fanno con la droga per evitare di essere fermati dalle forze dell’ordine impegnate, ad esempio, in controlli stradali.

I cinque pusher arrestati dai finanzieri del Gaggiolo,infine, erano in possesso di tre chilogrammi di eroina, per un valore commerciale di circa 40 mila euro. Eroina che è tornata prepotentemente sul mercato negli ultimi anni dopo essere sparita negli anni 90.

Oggi non viene più iniettata ma fumata per calmierare gli effetti eccitanti della cocaina. È questa dunque la nuova frontiera dello spaccio a Varese.