Dal sindaco agli assessori. I conti in tasca a Palazzo Estense

Quanto ci costano i nostri amministratori? Dai 5.581 euro di Galimberti in giù, tutte le cifre. Anche il presidente del consiglio Stefano Malerba percepisce la stessa indennità degli assessori a tempo pieno

I nostri amministratori sono dei Paperon De’ Paperoni? No a giudicare dalla loro indennità di carica. Il sindaco Davide Galimberti, che amministra un ente di 865 dipendenti e un territorio abitato da 80 mila cittadini, prende uno “stipendio” di 5.581,20 euro lordi, che equivalgono a circa 3 mila euro netti. Molto meno di un dirigente di un’azienda pubblica o privata. Nonostante non sia coperto d’oro, il sindaco ha promesso che a settembre i cittadini, attraverso un referendum, decideranno il suo compenso sulla base dei risultati raggiunti.

La busta paga più pesante dopo quella del primo cittadino è del vice sindaco Daniele Zanzi, che percepisce una indennità di carica pari a 3.338, 27 euro lordi (indicativamente 2 mila euro netti). Agli assessori spetta una indennità lorda pari a 2.670,62 euro, che però si riduce del 50 per cento se l’amministratore ha un lavoro fisso, da dipendente. Pertanto, Cristina Buzzetti (assessore al bilancio), Roberto Cecchi (assessore alla cultura), Andrea Civati (assessore all’urbanistica) e Francesca Strazzi trovano in busta paga 2.670,62 euro lordi, pari a circa 1.500 euro netti. Mentre Dino De Simone (assessore all’ambiente), Rosa Dimaggio (assessore ai servizi educativi), Roberto Molinari (assessore ai servizi sociali), Ivana Perusin (assessore al commercio) hanno uno “stipendio” di 1.335,31 euro al mese lordo, che equivale a circa 800 euro netti.

Anche il presidente del consiglio Stefano Malerba percepisce la stessa indennità degli assessori a tempo pieno, per un totale di 2.670,62 euro lordi. In totale la giunta e il presidente del consiglio costano ai cittadini 27.631,81 euro lordi. Una cifra stabilita dal Governo centrale sulla base del numero di cittadini del Comune.

Diverso il caso dei dirigenti, che hanno stipendi molto più alti, in qualche caso a tre cifre. La giunta, lo scorso autunno, ha deciso di procedere con una riorganizzazione del personale, che prevede di ricalcolare la pesatura degli incarichi, razionalizzando le responsabilità. Lo stipendio dei dirigenti ora si compone di tre parti: una fissa, una che cambia in relazione agli obiettivi e una che prevede maggiori contributi per maggiori responsabilità. Per esempio, un dirigente comunale può prendere 108 mila euro all’anno lordi così suddivisi: 43.300 euro di stipendio tabellare, a cui si somma una parte variabile (che nel caso che abbiamo preso in esame ammonta a 43.600) e una retribuzione di risultato (in questo caso, 21 mila euro).

«La riorganizzazione del personale ha già iniziato a dare i suoi frutti – spiega Luca Conte, capogruppo del Pd – L’attenzione che la nuova maggioranza mostra nei confronti della struttura nasce dalla consapevolezza che solo una macchina moderna ed efficiente possa rispondere alle esigenze dei cittadini».

Nel bilancio di previsione del 2017 sono previste 16 nuove assunzioni di personale qualificato (per un costo totale di circa 500 mila euro) che immetteranno forze nuove e competenze, come nell’assessorato ai servizi sociali dove sono previsti quattro assistenti sociali.

Passiamo ora all’indennità dei consiglieri che percepiscono un gettone di 50 euro lordi (poco più di 30 euro netti) per ogni seduta di Consiglio Comunale o Commissione. Ovviamente, più è la presenza, più cresce il compenso. Cosa che, guardando nelle indennità del 2015, giustifica le discrepanze dei compensi. Rocco Cordì, unico esponente di Sel in Consiglio Comunale, in un anno ha preso 4.823 euro lordi, contro i 1.066 euro lordi di Gladiseo Zagatto (Lega Nord).