Dall’Insubria una nuova specie di scoiattolo

Non una variante di quello europeo, ma una specie diversa caratterizzato da colorazione nera con il ventre bianco. I ricercatori dell’Università varesina scoprono lo scoiattolo meridionale

VARESE – Grazie a un approfondito studio genetico, morfologico ed ecologico, un team di ricercatori italiani, coordinato dall’, ha scoperto che le – che già dal 1900 erano state riconosciute come “peculiari” al punto tale da considerarle come una sottospecie dello scoiattolo comune europeo – appartengono a tutti gli effetti a una .

, è “parente stretto” dello scoiattolo comune europeo, detto anche scoiattolo rosso, (Sciurus vulgaris) che è presente in tutto il resto d’Italia, ad eccezione di Sicilia e Sardegna. Questa nuova specie ha una, a differenza dello scoiattolo comune europeo che ha una colorazione che può variare dal rosso-arancione al bruno scuro.

«Il unendo diverse competenze, approcci e capacità», spiega che insieme a e opera nell’Unità di Analisi e Gestione delle Risorse Ambientali del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università degli Studi dell’Insubria, «è ormai un passaggio obbligato se si punta a ottenere risultati di buona qualità, garantendo inoltre il valore aggiunto di un e di fatto di un permanente delle attività».

«», raccontano Martinoli e Wauters, «che hanno consentito ai ricercatori del nostro gruppo integrato e multidisciplinare, di giungere alla pubblicazione del lavoro, per altro» aggiungono con una punta di orgoglio Martinoli e Preatoni, «
(la teriologia è la scienza che studia i mammiferi NdR),(on line da oggi: http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/article/view/12015), che è la quarta al mondo per importanza tra tutte le riviste che si occupano di zoologia, competendo con le riviste delle grandi multinazionali mondiali dell’editoria, certamente un ulteriore motivo di vanto per il nostro Paese e per la comunità scientifica nazionale dei teriologi e per l’Associazione Teriologica Italiana che è l’editore della rivista, completamente open access».

«» spiega il professor Martinoli «ci spinge anche a evidenziare che, ossia introdotte artificialmente dall’uomo, come lo (Sciurus carolinensis) di provenienza nord americana e lo (Callosciurus finlaysonii) dal sud est asiatico, delle vere e proprie forme di inquinamento biologico incentivate dall’uomo».

Insomma, una partenza in salita per questa nuova specie “made in Italy” di scoiattolo, anche se i presupposti lasciano ben sperare..