«Darà organicità e sistematicità» «Costruita per depotenziare il M5S»

Lo sguardo alla nuova legge elettorale dei deputati Senaldi (Pd) e Petraroli

«Avrei preferito il Mattarellum. Ma alternative a questa legge non ce ne sono». Così , uno dei quattro deputati del Partito Democratico espressi attualmente dal territorio della provincia di Varese, commenta il suo voto favorevole alla nuova legge elettorale approvata giovedì alla Camera.

Una legge che dà un’organicità e sistematicità sia alla Camera che al Senato, senza modalità di voto diverse. Uniformare e armonizzare il sistema di voto era quello che chiedeva il presidente della Repubblica, questa è una legge che va in quella direzione. Poi, sì, non è la migliore legge in assoluto.

Ho sempre preferito il Mattarellum, una legge maggioritaria. Con questa c’è una quota di maggioritario più limitato, ma questo è un compromesso. È comunque un passo.

I detrattori obiettano che non garantirà la governabilità…

Ma l’unica legge che avrebbe dato una parvenza di governabilità certa era l’Italicum con il doppio turno, che è stato bocciato dalla Consulta. Perché il Consultellum attualmente in vigore, né il Tedeschellum bocciato nei mesi scorsi, né l’attuale Rosatellum Bis, sono in grado di garantire una maggioranza. Ma probabilmente neanche il Mattarellum originario saprebbe dare una certezza di governo. Non è un’obiezione che regga. Poi, per carità, si poteva fare di più.

No, questa è una legge fatta da un’ampia parte di parlamento, superando i vincoli della maggioranza, e anche questo è un aspetto positivo da tenere in considerazione. Che convenga più all’uno o all’altro non lo so, di certo dalle proiezioni non conviene moltissimo al Pd…

Noi oggi siamo sovrastimati perché nel 2013 abbiamo avuto il premio di maggioranza. Al Nord, in particolare in Lombardia e Veneto, saremo penalizzati, come già ai tempi del Mattarellum. Ma quando si ragiona su una legge elettorale non si possono fare conti sulla propria convenienza, ma valutare se c’è coerenza e omogeneità.

Non c’era più tempo. L’alternativa sarebbe andare al voto con due leggi differenti alla Camera e al Senato, il che creerebbe solo confusione.