Deturparono la chiesa. Individuati i colpevoli

Bizzozero - Zanzi annuncia che i responsabili dei vandalismi a Santo Stefano saranno denunciati

Le indagini condotte dalla Polizia Locale nei confronti dei vandali che hanno deturpato la Chiesa di Santo Stefano a Bizzozero sono quasi terminate. «I responsabili sono stati individuati – spiega il neo eletto assessore alla Polizia Locale, Daniele Zanzi -. A conclusione delle indagini, e manca poco, procederemo con la denuncia».
Tag, graffiti e murales si moltiplicano sulla chiesetta di Santo Stefano a Bizzozero e sui muri del cimitero attiguo. I residenti non ne possono più

e hanno inviato a denunciare gli atti vandalici documentandoli su Facebook e segnalandoli all’amministrazione comunale. La prima a comparire è stata la scritta “Nemo”, riconducibile forse alla firma di un writer, seguita da un più enigmatico “A7X”, che può essere interpretato come un omaggio al gruppo musicale heavy metal statunitense formato nel 1999 a Huntington Beach, in California. Oltre a questi due oltraggi, nei mesi scorsi, sono comparsi anche diversi graffiti sul muro del cimitero. In quel caso si tratta di disegni colorati e piuttosto acerbi nel tratto. Scarabocchi per lo più, non di certo opere d’arte di strada.
«I Writer lasciano sempre un segno, di solito sono le loro tag (le firme) – continua Zanzi -, dalle quali siamo partiti per condurre le nostre indagini». Per quanto riguarda gli atti vandalici in generale, Zanzi annuncia la linea dura: «Chi compie atti vandalici deve essere punito. C’è ferma intenzione di dare una risposta efficace al problema delle imbrattature e lo faremo senza se e senza ma. L’idea è un po’ quella di colpirne uno per educarne 100. Parallelamente, opereremo anche per dare un aiuto nelle eventuali situazioni di disagio sociale che incontreremo. Investiremo anche per rimodernare la video sorveglianza: a Varese ci sono molti apparecchi che non sono adeguati e che vanno aggiornati. Il sistema di video-camere in città è obsoleto: nell’arco di dieci anni la tecnologia si è evoluta e ora c’è la necessità di metterci mano e tornare a essere all’avanguardia».