Disabile multato nella Ztl. «Del rimborso neanche l’ombra»

Il 69enne Umberto Maddalena racconta le sue peripezie tra gli uffici. E lancia un appello alle istituzioni

– Umberto Maddalena, 69 anni, è un pensionato con un’invalidità al 75%: tre protesi, può camminare ma tanta strada non ne può fare.

La sua è una storia al limite del surreale perché, come racconta, non gli è ancora stato corrisposto un rimborso di ben tre multe pagate da diverso tempo e senza ragione d’essere. «Fra dicembre e gennaio sono andato tre o quattro volte dal mio medico curante, il dottor Cova, in via Donizetti proprio quando stavano facendo la nuova zona a traffico limitato. Io parcheggiavo nel parcheggio riservato agli invalidi che è anche l’unico che c’è. Siccome avevo già

comunicato le targhe per poter avere il tesserino dei disabili, quello azzurro nuovo, l’europeo, che ho da 15 anni, non ritenevo di dover far altro. Invece hanno iniziato ad arrivarmi una serie di multe: e siccome anche i residenti avevano avuto il mio stesso problema, e la stampa aveva preso a cuore la situazione, alla fine il sindaco disse che la giunta aveva deliberato che si sarebbe dovuto pagare solo la prima multa mentre le altre ci sarebbero state rimborsate. La prima delibera infatti era stata corretta: si sarebbe dovuto comunicare il numero di targa per le ultime zone a traffico limitato, come via Donizetti, ma era stato messo solamente un cartello che si poteva interpretare in modi diversi, e la cosa non era stata pubblicizzata a sufficienza».

Da allora il signor Umberto decide di fare richiesta di rimborso.

«Avevo ovviamente pagato le multe entro i cinque giorni canonici, perché altrimenti sarebbero aumentate fino a 100 euro: in totale quindi avrebbero dovuto rimborsarmi circa 400 euro, fra le imposte e spese di ricerca. Così, fatta la richiesta a gennaio, all’ufficio della Polizia Locale in via Sempione mi avevano assicurato che da luglio in poi mi avrebbero rimborsato e si erano fatti dare l’IBAN della banca: ma a metà luglio non era arrivato ancora niente. Tornato lì per sapere a che punto eravamo arrivati, mi hanno risposto che la giunta doveva ancora comunicare le modalità di pagamento di queste multe, mentre a me risultava che la giunta avesse già deliberato come fare. Al che mi sono insospettito e mi sono presentato ai colloqui del sindaco, per due volte: la prima volta a metà luglio e la seconda pochi giorni fa, l’ultimo giorno che il sindaco riceveva. Galimberti a luglio mi aveva detto che quello che mi avevano detto i vigili era sbagliato perché si era già deliberato: si è fatto una fotocopia della mia richiesta, l’ha data alla segretaria per farla trasmettere al capo della polizia urbana, infine si è congedato promettendo che nel giro di due o tre giorni mi avrebbero contattato. Siccome non è successo proprio niente, sono tornato dal sindaco il 17 agosto e lui mi ha tranquillizzato dicendo che prima o poi mi avrebbero pagato e che si trattava dei soliti tempi burocratici. Per sicurezza però avevo telefonato anche all’ufficio rapporti con il pubblico del Comune: questi mi confermavano invece che loro sapevano che la giunta doveva ancora deliberare sui rimborsi. So soltanto che mi par proprio che si stiano rimpallando la questione: il sindaco dice una cosa, i vigili un’altra, gli uffici una terza, i giornali un’altra ancora».

Tutto questo a scapito di un pensionato, per di più disabile, per il quale 400 euro non sono importanti: sono fondamentali.