Dopo il vento ecco l’Anticiclone. Poche speranze nevose per Varese

Mentre il centro-sud è coperto dalla dama bianca, le nostre lande patiscono il freddo ma anche l’assenza di precipitazioni

Venti di favonio spazzano l’aria dell’intera pianura padana, correnti tempestose impattano sulle creste alpine, il termometro fa un tonfo generale di almeno dieci gradi nelle massime. Al centro sud, in particolare sulle Adriatiche, nevica anche sulla costa.

E’ il riassunto di cosa riesce a fare l’inverno che bussa alla nostra porta e noi non possiamo altro che accoglierlo. La responsabile di questo repentino cambiamento del tempo meteorologico è una discesa di aria gelida (artica) proveniente dal nord est Europa, scivolata dritta verso le nostre regioni. E’ aria secca ma molto fredda. Dunque si avvia così il primo ruggito di questa stagione che farà registrare valori di tutto rispetto, principalmente le temperature minime che saranno ben al di sotto dello zero laddove il vento e le poche nubi riusciranno a non presentarsi. Sarà facile notare qualche -5 e oltre, nelle conche più fredde e quindi nelle nostre valli più a nord. Di primo mattino o tuttalpiù nella notte.

Durante le ore diurne invece non dovremmo salire oltre i 3-6 gradi anche con sole ben presente. L’afflusso di ulteriore aria particolarmente fredda continuerà fino alla fine di questo weekend mollando la presa a partire da lunedì. In questo lasso di tempo non mancheranno abbondanti nevicate in Appennino e spiagge bianche da Rimini a Brindisi.

Noi spettatori, ancora una volta, delle precipitazioni. Eppure non avevamo detto che queste correnti erano prevalentemente secche? Perché invece precipita qualcosa laggiù? Perché di mezzo c’è il mar, e si chiama Adriatico. Le correnti in arrivo da nord/nord est attraversando il mare si caricano di umidità e danno libero sfogo sulla terra ferma, arrivando a scontrarsi con le alture Appenniniche che sono in grado quindi di “fermare” e incrementare ulteriormente le precipitazioni per effetto barriera (stau). Noi, all’asciutto. E intanto la casella dei mm caduti continua ad essere pigra nei suoi movimenti.

All’orizzonte non c’è nemmeno la via d’uscita per una possibile svolta piovosa, o nevosa che sia, anche per questo fazzoletto di terra. A noi farebbe decisamente comodo un risveglio Atlantico, e data l’aria fredda pre esistente vorrebbe dire fiocchi bianchi fino in città.

Niente, i principali modelli previsionali invece vedono l’anticiclone delle Azzorre, subito dopo quest’ondata fredda, che vuole gonfiarsi rapidamente sull’europa occidentale condizionando così il tempo anche della nostra Varese. Questo significa che finché non ci sarà modo di un suo indebolimento non avremo grosse possibilità di cambiamenti evidenti. E intanto probabilmente anche la metà di gennaio ci lascerà senza colpo ferire, portandosi dietro quantomeno l’alito gelido dell’est. Infatti almeno quest’ultimo non dovrebbe essere spazzato via da ondate di calore fuori stagione, come siamo stati abituati ultimamente a vedere, e sedimentare per bene a bassa quota. In attesa che un centro di bassa pressione, qualunque esso sia, voglia trottolare vicino le nostre lande. Tuttavia le ipotesi di un ingresso perturbato, ad oggi, si nota sul finire del prossimo weekend.

Dargli credito fin da ora è assolutamente azzardato, però è una speranza di poter finalmente pitturare di bianco anche le nostre alture Alpine e perché no, spolverare anche la nostra città.