«Dramma di povertà e solitudine»

Arrestato - La responsabile dei City Angels parla del 35enne che ha minacciato di fare una strage

– Annuncia di voler fare una strage: arrestato dai carabinieri dopo aver aggredito i militari coltello in pugno. Nelle prossime ore l’arresto sarà convalidato. Maura Aimini, responsabile dei City Angels di Varese spiega: «Conosciamo il ragazzo protagonista dell’accaduto. Lo conosciamo da anni. Ha commesso un grosso errore ma non è mai stato un violento. Piuttosto una persona che costretta da anni a subire una situazione di disagio, a vivere ai margini della società, ha lanciato un fortissimo grido d’aiuto».

A chiamare la sala operativa del comando provinciale di Varese nella notte tra sabato e domenica intimando «o venite qui oppure faccio una strage» è stato proprio il protagonista della vicenda. Un varesino di 35 anni, finito a vivere per strada dopo aver perso il lavoro come decoratore e stuccatore e senza essere più riuscito a ricollocarsi in maniera stabile. Aimini spiega: «sono un gruppo di ragazzi con storie difficili alle spalle ma non sono delinquenti – dice – il suo compagno è sempre stato Bunker, il suo inseparabile cane grigio». Il trentacinquenne era sempre presente alla distribuzione domenicale di cibo in stazione effettuata dai City Angels. «È sempre stato educatissimo – spiega Maura – Anzi lui, insieme agli altri ragazzi del suo gruppo si è sempre reso disponibile a darci una mano quando serviva. Hanno partecipato alle due giornate di pulizia della città organizzate da noi. Erano in prima fila. Mi hanno spiegato che dovevano esserci, per loro rappresentava un piccolo passo per ripartire, per fare qualcosa per gli altri e anche per loro». Un uomo che si adattava a fare lavori saltuari e che è riuscito a liberarsi dalla dipendenza dall’alcol. «Quello no – dice Maura – Quando stava bene lo vedevi subito. Trovava un lavoretto, cambiava. Era una persona diversa. Ultimamente ci era ricaduto. E probabilmente l’alcol, unito alla sensazione di non avere una prospettiva, di non avere una casa, gli hanno fatto perdere la testa anche l’altra notte». Aimini precisa: «non sto in alcun modo giustificando il suo comportamento. Aggredire le forze di polizia armato di coltello, rendersi potenzialmente una minaccia per chiunque, anche per se stessi è un fatto grave. Vorrei però che l’accaduto spingesse tutti a una riflessione». E Maura parla, racconta, ciò che da anni affronta attraverso il suo impegno verso gli altri. «Il numero di persone che vivono per strada è in aumento – spiega – persone che hanno bisogno di cibo, di un lavoro, di una casa. E che sino a quando non riusciranno ad avere una possibilità, vivranno ai margini della società. Rifiutati dagli altri, anche se sono brave persone. È una situazione che getterebbe chiunque nella disperazione. È una situazione che potrebbe spingere molti verso una disperata richiesta di aiuto». E Aimini va al sodo: «io mi auguro, io spero, che la nuova amministrazione voglia impegnarsi per risolvere questa situazione. Per fare qualcosa di concreto. Non servono costose strutture incapaci di fronteggiare questa realtà, serve un centro di accoglienza vero. Un polo, dove queste persone possano avere un punto di riferimento vero e che accolga anche i loro animali. In questo modo soltanto potremo aiutarli davvero».