«E se la sosta dei clienti la pagassimo noi esercenti?»

Paolo Ambrosetti, presidente del comitato dei commercianti: «Niente polemiche, agiamo concretamente»

«Non vogliamo polemiche, vogliamo soltanto fare. Agire. Proporre soluzioni da condividere e attuare». , presidente del comitato Diamoci una mano varesini!, nato da pochi mesi, raccoglie 102 commercianti (praticamente la quasi totalità degli esercenti del centro storico di Varese) parla chiarissimo: «Le polemiche non servono, le soluzioni sì». E sul piatto ci sono già «due progetti concreti. Siamo un comitato e non diventeremo mai un’associazione, ne mai ci sostituiremo alle associazioni di categoria con le quali vogliamo confrontarci, ragionare su delle proposte e creare rete».

Due i temi caldi che questa mattina saranno affrontati dal comitato nella riunione che mensilmente vede la partecipazione degli aderenti: il tema della sicurezza e quello del caro sosta in centro. Oggi i membri del comitato incontreranno il commissario capo Francesco Sammaria, funzionario a capo della squadra volanti della Questura di Varese, per parlare, ovviamente di sicurezza e prevenzione. «Dieci giorni fa abbiamo incontrato il Questore di Varese Giovanni Pepè presentandogli le nostre richieste – spiega Ambrosetti – In poco tempo abbiamo ricevuto una risposta concreta che si tradurrà nell’incontro di lunedì». Le richieste sono principalmente due: «quella di avere un numero di cellulare diretto per contattare ad esempio il poliziotto di quartiere per emergenze o semplicemente per delle segnalazioni».

Da anni le forze di polizia chiedono esattamente questo: sicurezza partecipata e confronto diretto con i cittadini. «Abbiamo quindi chiesto, e da qui è arrivato l’incontro con il commissario capo, di poter avere informazioni su come comportarci in caso di reati – continua Ambrosetti – Vogliamo anche capire come operano le forze di polizia sul territorio in modo da poterci orientare».

Secondo punto il caro sosta che svuota il centro. «L’obbiettivo è quello di riportare i varesini a frequentare il centro storico di Varese – spiega – Sappiamo che le scelte sui costi della sosta non ci aiutano. Ma nel momento in cui abbiamo incontrato il sindaco Davide Galimberti e gli assessori alla partita, che ci hanno detto che con le soste il Comune deve incassare un milione e 800 euro l’anno e che dalla decisione presa non si torna indietro, abbiamo cercato e trovato una soluzione. Già formalizzata al Comune». Si chiama “Shopping senza sosta”: saranno i commercianti a pagare in modo concreto la sosta ai clienti.

Oggi verrà presentata la vetrofania che chiunque aderirà all’iniziativa dovrà esporre in vetrina: riproduce la P di parcheggio. «Non siamo un’associazione e non possiamo maneggiare denaro – conclude Ambrosetti – quindi chiunque vorrà aderire potrà offrire un’ora, due ore, cinque ore, di sosta al cliente che farà acquisti da lui. È un modo concreto per riportare i varesini in città, per promuovere il nostro lavoro e che ci aiuterà a far rete con le associazioni tutte. Siamo aperti al dialogo con tutti. Basta polemiche, servono soluzioni».