Ecco le cinque telecamere-segugio. E le auto sospette restano fuori città

Sicurezza - Ieri il via al progetto: saranno in viale Borri, viale Belforte, via Caracciolo, piazza Libertà e largo Flaiano

– La città di Varese sarà off limits per i “ricercati”.
A breve – prima della fine del mandato auspica l’assessore alla Sicurezza – verranno installate alle porte di Varese cinque telecamere intelligenti in grado di leggere le targhe in tempo reale e, attraverso accesso alle banche dati di Ministero e Ancitel, evidenziare la presenza di veicoli “attenzionati” dalle forze dell’ordine.
I dispositivi saranno posizionati in viale Belforte all’intersezione con la tangenziale; all’intersezione

tra viale Borri e via Gasparotto; in via Caracciolo all’altezza di villa Baragiola; in piazza Libertà e in Largo Flaiano, al termine del raccordo autostradale.
Questi impianti intercettano la targa «sospetta» e, attraverso un software di controllo e gli allacciamenti alla fibra ottica o ponte radio, mandano un segnale a polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. Di conseguenza, le forze dell’ordine possono raggiungere il veicolo. Non appena il Ministero darà il via libera, gli impianti (il cui costo è di 72mila euro, di cui 50mila finanziati dalla Regione) saranno omologati per multare istantaneamente veicoli senza assicurazione e senza revisione.
Un altro progetto – da 37.200 euro, finanziato con 29.760 dalla Regione – prevede l’acquisto di un telelaser di nuova generazione (che filma il veicolo che corre sopra i limiti in modo da mettere davanti all’automobilista la prova schiacciante dell’infrazione) e di una autovettura ad alimentazione ibrida che sarà in uso alla polizia locale capitanata da .
Le novità sono state illustrate ieri a Palazzo dal Presidente Roberto Maroni, dall’assessore regionale alla sicurezza e dal sindaco.
«Un obiettivo a cui stiamo lavorando è quello di mettere in rete tutte le telecamera di videosorveglianza pubbliche e private, in modo che sia possibile seguire gli spostamenti di chi, per esempio, ha compiuto una rapina. Su questo faremo una sperimentazione, magari partendo da Varese – spiega Maroni – Non ultimo, questa iniziativa interessa perché un domani, se dovesse passare la riforma Costituzionale e le province non ci fossero più, la Regione potrebbe dover controllare le strade provinciali, cosa che preoccupa vista la penuria di risorse». Alla conferenza stampa si è presentato anche il candidato sindaco del Pd che, a margine, ha commentato: «Mi sembra che questa sia la conferma del fallimento di questa amministrazione, avrei preferito veder già installate le apparecchiature presentate, invece siamo alla politica degli annunci».
Come le strade, anche il trasporto pubblico è critico per la sicurezza. L’altro giorno, per esempio, un senegalese di 19 anni è stato arrestato per danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio per aver infranto il finestrino di un treno sulla tratta Varese-Treviglio (a Cassano d’Adda).
Sul treno è intervenuta una guardia giurata che è stata affrontata e spintonata dall’extracomunitario. «Noi abbiamo disposto le guardie giurate perché servono. Ma le guardie giurate non possono essere armate, e di fronte alla violenza non si può rispondere con la violenza» commenta Maroni.
«La Regione non si occupa di ordine pubblico – aggiunge Bordonali – Al Governo abbiamo chiediamo di finanziare e incentivare la polfer all’interno delle stazioni e sui treni».