Ecco l’inciviltà che spadroneggia nel centro della nostra città

Nonostante l’ordinanza antibivacco, la situazione in piazza Repubblica è sempre pericolosa

L’inciviltà non deve essere tollerata e ancora meno quando questa diventa potenzialmente pericolosa. Nella notte di mercoledì 15 febbraio la rampa di accesso al parcheggio delle Corti era coperta di vetri di bottiglie di birra. Un gesto incivile che si sarebbe potuto trasformare in un episodio ben più grave.

Tra meno di due settimane, esattamente il 28 febbraio, scadrà l’ordinanza antibivacco voluta dall’Amministrazione di Varese per contrastare il fenomeno di sporcizia e delinquenza in città e che coinvolge in particolar modo Piazza Repubblica. Pochi giorni fa, esattamente il 9 febbraio, il vicesindaco Zanzi aveva affermato la volontà di prorogare tale provvedimento «Per come stanno le cose oggi l’ordinanza anti bivacco verrà prorogata alla primavera». E le condizioni che hanno reso necessario un provvedimento simile permangono, soprattutto a livello di sporcizia. Il problema non si può minimamente imputare agli operatori Aspem che spesso si ritrovano a raccogliere tra i 20 e i 30 sacchi di immondizia, né alla scarsa presenza di cestini nella piazza: è possibile trovarne uno in un raggio di pochi metri. È la volontaria inciviltà a creare disagi.

Prima della fine dell’anno passato scrivevamo sulle pagine di questo giornale che a partire dal 9 gennaio le forze di vigilanza avrebbero provveduto a confiscare le bottiglie di chi bivacca. La domanda che sorge spontanea è capire fino a che ora questo provvedimento rimanga attivo. Perché in tarda serata, quando la piazza si svuota della maggior parte degli individui e la città inizia ad essere più quieta, rimangono sempre gruppi di persone con in mano bottiglie di birra e alcolici. E quasi sempre stranieri.

Nella tarda sera di mercoledì 15 febbraio un gruppo di giovani uomini, è stato visto girare per piazza Repubblica con bottiglie di birra, lattine e sacchetti, per poi consumare gli stessi a ridosso della rampa di accesso dell’Autosilo posto sotto la piazza. Poche ore dopo la rampa è stata trovata piena di frammenti di bottiglie di birra e lattine lanciate dal muretto di protezione posto esattamente sopra. A pensar male, o anche solo a limitarsi ad una semplice ipotesi logica,

si potrebbe dire che i due episodi fossero strettamente collegati tra loro. I frammenti lungo un accesso ad un parcheggio potrebbero facilmente tagliare i copertoni di un’auto, causando un incidente, come stava per succedere a Giuliana mentre stava per parcheggiare la sua macchina. «Sono dovuta scendere dalla macchina per spostare alcuni vetri, altrimenti ci sarei finita sopra con la ruota». Bisogna dare atto che nella mattina di ieri, all’apertura del parcheggio, i vetri erano stati rimossi ma in caso di incidente chi avrebbe dovuto pagare? Di certo non chi il gesto lo ha commesso. Di certo non chi ha deciso di lanciare su una via di accesso delle bottiglie quando avrebbe avuto a meno di tre metri ben due cestini dove buttare i rifiuti. Di certo non chi ha volontariamente scelto l’inciviltà