Flop certificato: in tangenziale il 78% in meno dei veicoli previsti

Pedemontana - La richiesta dei sindaci è di ridurre i pedaggi, ma per ora non se ne parla

– Pedemontana, il flop è certificato. Soprattutto sulla Tangenziale di Varese: meno 78% di traffico rispetto alle previsioni del piano economico finanziario. Ma i pedaggi, per ora, non si toccano. «Ricadute pesanti sul nostro territorio. Il pedaggio sulla Tangenziale va azzerato» ribadisce il sindaco di Lozza Giuseppe Licata, che si fa portavoce delle istanze del territorio.

Ha dovuto esporre dei dati di utilizzo e di traffico tutt’altro che confortanti, il presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda, l’ex ministro Antonio Di Pietro, che ieri mattina si è presentato in audizione in commissione bilancio al Pirellone. «Sulla Pedemontana il 59% di traffico in meno del previsto»: questo il dato del periodo tra giugno e settembre del 2016, che conferma la scarsa attrattività che l’autostrada in costruzione ha suscitato tra pendolari e utenti delle province di Varese,

Como e Monza, finora toccate dalla maxi-opera.
Nel corso di quest’anno le automobili che hanno percorso le tratte di Pedemontana sono state dunque meno della metà di quelle previste nel piano economico finanziario redatto nel 2014. «Ma stanno aumentando», secondo Di Pietro, convinto che aumenteranno ancora «man mano che si aprirà l’autostrada».
In particolare, delle tratte finora aperte, quelle che maggiormente in sofferenza, ma era risaputo, sono le due tangenziali: meno 72% il peduncolo di Como e addirittura meno 78% di traffico per quella di Varese, che ha fatto registrare una media di meno di diecimila utenti giornalieri nei primi nove mesi del 2016, contro i 35mila previsti alla vigilia.

Il flop è certificato e clamoroso, insomma, tanto che il Movimento Cinque Stelle lombardo invita il governatore Roberto Maroni a «nominare Di Pietro commissario liquidatore di Pedemontana», giudicata un «buco nero» per i cittadini. L’ex magistrato ed ex ministro ha però mostrato fiducia nel futuro dell’opera, affermando che «non bisogna gettare la spugna» e che bisogna verificare se realizzarla in una situazione di non fallimento finanziario. Le incognite sulla capacità di Autostrada Pedemontana Lombarda di proseguire nella costruzione restano infatti tutte in piedi. Gli incassi dai pedaggi, nel periodo da novembre 2015 ad agosto 2016, hanno portato ad un ricavo netto per Pedemontana di circa 17 milioni di euro in tutto, di cui tre milioni e 900mila ancora da riscuotere (2,4 milioni attraverso solleciti di pagamento). Almeno per ora, però, di ridurre i pedaggi non se ne parla proprio. Autostrada Pedemontana Lombarda non ha fatto che riconfermare anche per il periodo ottobre-dicembre di quest’anno lo sconto del 50% sui pedaggi agli utenti iscritti a Conto Targa o dotati di Telepass, sconto che però entra in vigore solo al raggiungimento di una certa soglia di pedaggi (32 euro per la A36 e 10 euro per la A60) e si applica solo ai pedaggi oltre la soglia. Eppure i dati di traffico ridanno fiato ai sindaci del territorio, che da tempo chiedono la gratuità sulla Gazzada-Vedano. «Non che sia mai mancato il fiato – ammette Giuseppe Licata, sindaco di Lozza – è la conferma di un’autostrada pressoché inutilizzata. Una beffa per il territorio, che si ritrova le auto sulle strade provinciali e urbane. La nostra richiesta di ridurre il più possibile o ancora meglio azzerare il pedaggio si fa così più forte che mai».