Fondazione Molina, si parte con le audizioni. «Chiariremo i punti oscuri»

Lo ha annunciato il presidente della commissione Rolfi

Fondazione Molina: deliberata la commissione regionale conoscitiva sulla gestione economico e finanziaria dell’ente. Regione Lombardia rompe ogni indugio sulla commissione d’inchiesta: da lunedì subito il calendario dei lavori, poi subito l’audizione del commissario straordinario «per fare piena luce sui punti rimasti ad oggi in discussione e affatto chiariti». Lo ha annunciato ieri stesso Fabio Rolfi, presidente della commissione Sanità in Regione Lombardia, a margine dell’incontro avuto con i lavoratori della clinica La Quiete di Varese.

A chiedere l’istituzione della commissione era stato Rolfi stesso nel novembre scorso; proposta che aveva ottenuto i voti favorevoli dei rappresentanti dei gruppi Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Lombardia Popolare e M5Stelle, mentre PD e Patto Civico non avevano partecipato al voto. «Lunedì – ha spiegato ieri Rolfi – inizieremo con la calendarizzazione delle audizioni. Inizieremo dal commissario straordinario Carmine Pallino». Pallino, nominato lo scorso 26 novembre, al momento del commissariamento da parte di Ats della Fondazione,

ha avuto accesso in questi mesi a tutta la documentazione contabile e gestionale dell’ente. «Sarà quindi in grado di relazionare sul lavoro svolto e soprattutto sarà in grado di relazionare la commissione conoscitiva sugli aspetti finanziari e gestionali che hanno portato al commissariamento». Ha aggiunto Rolfi. A precisa domanda: sarà riconvocato l’ex presidente della Fondazione Cristian Campiotti? Rolfi ha risposto in modo chiaro: «No – ha detto il presidente della commissione Sanità – il commissario straordinario sarà perfettamente in grado di relazione su eventuali criticità, illustrando le scelte finanziarie in seno all’ente fatte nel corso dell’ultimo periodo gestionale. Valuteremo in seguito l’opportunità di convocare Ats in sede di audizione».

Al centro della vicenda che dal luglio scorso ha coinvolto l’intero Cda della Fondazione e che è poi sfociata con il commissariamento dell’ente e il decadimento di Campiotti dal ruolo di presidente c’è la concessione di un prestito obbligazionario di 450mila euro a Rete 55. Il prestito obbligazionario arriva al Molina nella riunione del cda del 26 novembre, delibera numero 28, in cui il presidente Campiotti informa i consiglieri di aver investito 450mila euro in titoli obbligazionari con un rendimento lordo del 3% annuo. La delibera non precisa quando tale investimento sarebbe stato compiuto, non indica il soggetto interessato dal prestito e non specifica tempi o modalità del rimborso. La Fondazione aveva titolo per compiere quell’operazione? Insiste inoltre un secondo investimento obbligazionario di pari importo da parte della Fondazione nei confronti di un soggetto privato.

Da identificare, come da richiesta della commissione Sanità stessa. Rolfi ieri ha precisato: «Sono questi e altri punti della gestione economico e finanziaria dell’ente che si andranno ad indagare. Credo che l’audizione del commissario straordinario nominato appositamente per fare chiarezza sia il miglior punto di partenza per compiere questo percorso». Campiotti al momento del commissariamento aveva dichiarato: «Considero un totale abuso il provvedimento sia nella procedura sia nel merito nei confronti di un ente di diritto privato. Considero l’attività dell’Ats dal luglio 2016 un susseguo di abusi nei confronti di un ente di diritto privato. Denuncerò questi abusi alla procura della Repubblica e denuncerò anche l’associazione a delinquere nei miei confronti».