Fumagalli dovrà risarcire il Comune. La sentenza della Corte dei Conti

L’ex sindaco di Varese è stato condannato a versare a Palazzo Estense 15.300 euro tra danni all’immagine e altro

Dopo la condanna penale per l’ex sindaco di Varese Aldo Fumagalli arriva anche la condanna della Corte dei Conti: dovrà risarcire anche il Comune di Varese.

Nello specifico danni per l’immagine del Comune pari a 10 mila euro. Uso privato del personale comunale pari a 3 mila euro. Spese non giustificate per l’uso di auto e appartamento comunali pari a 2300 euro.

In tutto 15300 euro. E questa la cifra che dovrà pagare a Palazzo Estense l’ex sindaco di Varese Aldo Fumagalli.

Lo ha stabilito la Corte dei Conti, con sentenza numero 202 emessa il 1 dicembre 2016. Fumagalli era stato condannato in via definitiva a tre anni per peculato e corruzione (pena annullata in Cassazione): l’ex sindaco usava l’auto di servizio e si faceva accompagnare da due agenti della polizia locale, oltre a mettere a disposizione il personale e i mezzi comunali ad alcune cittadine rumene, cui venne anche intestato un appartamento del Comune senza nessun passaggio legale o formale.

La Procura regionale aveva chiesto più di 50 mila euro di risarcimento (3 mila per l’utilizzo dell’auto, 6 mila per l’impiego privato degli agenti, mille per l’utilizzo dell’appartamento, 40 mila i danni di immagine per il Comune cagionati dal comportamento dell’allora primo cittadino), ma la Corte dei Conti ha ridimensionato la cifra che dovrà pagare Aldo Fumagalli, quantificata in 15300 euro totali, più 650 euro di spese processuali.

Fumagalli è stato rappresentato dal legale Stefano Bruno.Fumagalli, in Cassazione, era stato condannato a tre anni di carcere con uno sconto di pena di dieci mesi rispetto alla sentenza della Corte di Appello (il tribunale di Varese, in primo grado, nel 2013, lo aveva condannato a quattro anni di reclusione) per uno scandalo sexy che lo aveva portato anche all’utilizzo di beni comunali per favorire delle amiche.

Già all’epoca della condanna definitiva il Comune aveva palesato l’intenzione di chiedere i danni.

Il danno patrimoniale ha a che fare con qualcosa che si può quantificare. Il danno non patrimoniale, invece, ha a che fare con il danno morale, esistenziale e di immagine, ed è quindi difficile da quantificare.

In altre città italiane è capitato che ex sindaci dovessero risarcire il Comune per il danno di immagine arrecato con reati di corruzione (cosa di cui non è stato condannato Fumagalli) versando somme anche superiori a centomila euro. L’allora sindaco Attilio Fontana, sulla faccenda, aveva mantenuto un certo riserbo e si era limitato a confermare la valutazione circa la possibilità di procedere o meno su quanto in discussione in giunta, ovvero «l’attivazione di iniziative giudiziarie nei confronti di un ex amministratore in conseguenza di una condanna dello stesso in sede penale».

Abbiamo, ieri, più volte cercato di contattare telefonicamente l’ex sindaco Fumagalli per avere un commento. Abbiamo inviato anche un sms informandolo del perché stavamo cercando di contattarlo. Interpretiamo il suo silenzio come una volontà di non commentare. Restiamo a sua disposizione.