Furto all’Isolino Virginia. I ladri mangiano e bevono

Un colpo è stato messo a segno al ristorante del Sito Unesco. Ma i volontari non si fermano e ricostruiscono

– Croce e delizia per l’Isolino Virginia: ieri 40 volontari si sono messi all’opera per riportarlo all’antico splendore, ma è stato anche scoperto un furto al ristorante.

Hanno sfidato le acque del lago Varese i ladri che si sono introdotti nottetempo nel locale “Tana dell’Isolino”, portandosi a casa un malloppo di provviste, qualche ora prima che dipendenti della Divisione Retail di Timberland di Stabio si rimboccassero le maniche dedicando la loro giornata di volontariato aziendale al Centro Gulliver, che dal 2015 ha in gestione proprio il Bene Unesco dove alcuni ospiti del Centro varesino si occupano della manutenzione del verde e di attività legate al museo.

La tromba d’aria che venerdì 18 agosto scorso ha travolto l’isola ha prodotto danni ingenti – 18 alberi caduti e la distruzione del gazebo di muratura del 1950 – rendendola anche in buona parte inaccessibile ai visitatori per ragioni di sicurezza.

Per riportare questo Patrimonio dell’Umanità alla sua bellezza originaria, dopo i primi interventi del comune, i volontari si sono messi a tagliare, raccogliere e accatastare rami e tronchi, a riordinare l’area, provvedendo alla manutenzione del verde con la consulenza della Floricoltura Bruschi di Varese.

«È stata una giornata di team building a tutti gli effetti, finalizzata a far conoscere meglio le persone tra di loro, favorendo relazioni più strette – spiega Timo Schmidt-Eisenhart, President EMEA -. E lavorare insieme per aiutare qualcuno con un obiettivo concreto è sempre un ottimo metodo». È un’indicazione consolidata nella politica aziendale della multinazionale che pone l’attenzione al territorio e alla comunità locale.

E mentre c’è chi opera per creare relazioni, motivazioni, fiducia e bene comune c’è chi pensa al proprio tornaconto e a far danni.

«Ieri ci siamo accorti della mancanza della vecchia barca di resina che teniamo ancorata al pontile di Biandronno, ma senza motore» ha spiegato sconfortato e arrabbiato, Francesco Testa che gestisce il ristorante “Tana dell’isolino”.

I ladri, una volta approdati sull’isola, hanno divelto una grata e «rotto un vetro per entrare». All’interno della struttura non hanno resistito e si sono serviti da mangiare e da bere. Poi probabilmente sempre indisturbati e col favore delle tenebre, si sono allontanati portando via un bottino fatto di: «vini, distillati, bottiglie di Franciacorta, rum, whisky e un’affettatrice. Il danno maggiore è al registratore di cassa perché hanno rotto il cassetto. Non sono grandi cose, ma il dispiacere è enorme». La barca usata per la notte di scorribanda è stata poi ritrovata dalla parte opposta dell’isola verso la ciclabile del lago.

La brutta vicenda, scoperta in una giornata improntata a collaborazione e positività, fa emergere non solo una vergognosa mancanza di rispetto, ma anche l’urgenza di preservare non solo la bellezza e storicità di un tale bene, ma anche la sicurezza di un luogo che è sempre stato sinonimo di pace e tranquillità.