Galimberti ha ancora i numeri per governare, ma potrebbe servire un rimpasto di giunta

Numerose le difficoltà del centrosinistra, ma il primo cittadino rimane saldamente al comando

Il sindaco Davide Galimberti ha ancora i numeri per poter governare la città.

Ma gli scossoni degli ultimi giorni hanno dato un nuovo segno di debolezza della maggioranza, che sconta una composizione forse troppo eterogenea sia tra le forze politiche e civiche che la compongono, sia all’interno dei singoli movimenti.

I problemi emersi nella lista che porta il nome del primo cittadino, e che è stata premiata da un buon risultato, indicano proprio questo. Tra i diversi esponenti che sono stati “reclutati” per rappresentare il civismo all’interno della coalizione non sembrano essersi mai create una affinità di intenti e una linea comune.

Un problema più marginale, rispetto a quello della lista del sindaco, è rappresentato dagli scontri interni al Partito democratico. Dove, proprio perché stiamo parlando di un partito politico, con una “cultura” di militanza, i consiglieri comunali, con qualche eccezione, sono abituati a contestare le decisioni e dialogare con toni accesi nelle stanze delle propria sede, e ad evitare gli scontri esterni alla luce del sole.

E proprio grazie al lavoro di sintesi e di alleanze che viene fatto all’interno di un partito vediamo come oggi la “frangia” del Pd che contesta la linea della giunta si sia ridotta numericamente.

Di fatto oggi l’amministrazione può contare su una maggioranza in consiglio comunale abbastanza solida, che va tra i 19 e i 20 voti.

La coalizione di governo conta infatti 20 consiglieri comunali, cui si aggiunge il voto del sindaco e quello del presidente del consiglio comunale Stefano Malerba, eletto come ex candidato sindaco.

Con l’espulsione di Gaetano Iannini, della Lista civica Davide Galimberti, la maggioranza perde un voto sicuro. Nel Pd, a seconda dei momenti, delle evoluzioni delle alleanze e tensioni interne, i voti che potrebbero venire meno variano da uno a tre.

Varese2.0 e Progetto Concittadino sono forze che finora hanno dimostrato forse la maggiore compattezza e fedeltà alla linea della giunta, con molti distinguo polemici da parte di Varese2.0, che tuttavia ha sempre sostenuto nei fatti l’amministrazione.

Ad oggi, nel peggiore dei casi, Galimberti potrebbe ritrovarsi con un sostegno minimo di 18 voti, ovvero uno sopra la soglia minima della maggioranza. Questo sarebbe lo scenario più negativo, che può essere scongiurato dal lungo lavoro di mediazione interna che sta venendo portato avanti in particolare all’interno del Partito democratico. Nel quale l’area galimbertiana, dopo le tensioni precedenti l’estate, si trova di fatto ad avere oggi l’appoggio sia dell’area dei renziani della prima ora, rappresentata dal segretario regionale Alessandro Alfieri e dal segretario provinciale Samuele Astuti, che dell’area marantelliana, del deputato Daniele Marantelli.

La situazione rimane naturalmente fluida e molti nodi verranno al pettina in vista delle prossime elezioni politiche e regionali. In vista delle quali potrebbe cambiare qualche assetto. E da qui all’anno prossimo non si può escludere nemmeno un eventuale rimpasto di giunta, che potrebbe rendersi necessario per compattare ulteriormente la maggioranza. Nel frattempo, il segretario cittadino del Pd e consigliere comunale Luca Paris garantisce la tenuta del centrosinistra.

«I recenti sviluppi di Ferragosto nelle vicende politiche cittadine ci consegnano una situazione chiara ed un’ampia e stabile maggioranza in consiglio comunale – scrive Paris – con buona pace di chi, tra le forze di opposizione, si affanna in questi giorni a riprendere, stancamente e con poca fantasia, le stesse argomentazioni che sentiamo dal giorno dopo la storica vittoria del centrosinistra alle elezioni varesine. A partire da settembre ci attende una stagione impegnativa, perché entreranno nel vivo alcuni importanti progetti su cui si é lavorato in questi mesi».