Giro di vite ai “balordi” in stazione

La Polfer ha intensificato i controlli, identificando oltre quaranta giovani che bivaccano nelle aree

Polfer: intensificati i controlli nelle stazioni. Oltre 40 giovani che bivaccavano nelle sale d’aspetto importunando i viaggiatori sono stati identificati. Gli agenti della polizia ferroviaria nei giorni scorsi hanno inoltre denunciato per danneggiamento aggravato un diciottenne varesino, che aveva imbrattato con una bomboletta spray il sottopasso della stazione col chiaro intento di denigrare il lavoro delle forze dell’ordine. Al giovanissimo imbrattatore i poliziotti sono arrivati anche grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della stazione delle Nord di Varese.

Analizzando i fotogrammi sono arrivati “all’autore” del discutibile messaggio a quanto pare non nuovo a queste iniziative. L’intensificazione dei controlli nelle stazioni da parte della polizia di Stato è stata accolta con estremo favore dai viaggiatori: «la situazione ormai peggiora di anno in anno – spiega Flavio Gagliardi, da 20 anni pendolare tra Varese e Milano – abbiamo tutti letto dell’aggressione andata in scena pochi giorni fa ai danni di una donna bloccata e palpeggiata sul treno di ritorno a casa dopo il lavoro.

S’è salvata riuscendo a rifugiarsi in un vagone dove c’erano altri passeggeri e chiamando il fidanzato che ha allertato il 122». L’aggressore, un tunisino di 29 anni, è stato arrestato dagli agenti della squadra volante della Questura di Varese non appena sceso dal convoglio. «Purtroppo episodi di molestie, ma anche di furti o addirittura di rapina sono sempre più frequenti sia sui treni che nelle stazioni – continua Gagliardi – maggiori controlli ci danno più sicurezza. Ma credo che ormai il declino sia irreversibile. E non è pensabile che ci sia un poliziotto per ogni scomparto su ciascun treno».

L’azione della Polfer si è dimostrata in ogni caso massiccia ed efficace: nei primi giorni di marzo gli agenti varesini hanno intensificato i servizi di controllo anche nelle stazioni di Tradate, Guazzone e Mozzate. L’attività ha portato all’identificazione di oltre 40 giovani che utilizzavano le sale d’attesa delle stazioni come punto di ritrovo creando disagio sia ai pendolari che al personale di Trenord. «Purtroppo – aggiunge Marina Stezzi, anche lei pendolare per ragioni lavorative – questo è un altro problema. Le stazioni, da che mondo è mondo, non sono mai state in orari notturni posto da frequentare se non proprio quando si è obbligati a farlo. Oggi, però, è così tutto il giorno.

E non parliamo soltanto di stranieri, per favore. Ci sono anche gruppetti di ragazzini che, nel migliore dei casi, per divertirsi insultano il personale. Scene pietose di insulti e minacce, alle quali in un paio di occasioni ho personalmente assistito, contro il controllore che chiedeva loro il biglietto del quale, naturalmente non erano in possesso. E allora via all’insulto, come se avessero ragione loro. Purtroppo è capitato, le abbiamo visto dalla cronaca, che in alcuni casi non si limitassero soltanto agli insulti ma aggredissero fisicamente il malcapitato. Se dovessi fare una proposta? Per i treni telecamere in ogni vagone in modo da monitorare tutto il convoglio e intervenire se occorre. Per la stazioni? Forse i tornelli: se non hai il biglietto non ci entri».