Graffiti, alcolici e tanti bivacchi. Benvenuti in Corso Moro

Protagonisti i nostri adolescenti: «Non è solo una questione di decoro. L’emergenza è educativa». L’attesa dell’autobus diventa la scusa per sostare tutto il pomeriggio

Il bivacco in Corso Moro diventa un’emergenza educativa oltre che un problema di decoro urbano. I principali responsabili della situazione di degrado che si è creata vicino alla fermata del bus, sotto i portici su cui si affacciano gli uffici dell’Inps, sono ragazzini anche molto giovani che sostano lì dopo la scuola.

L’attesa del bus diventa la scusa per sostare lì delle mezzore, se non l’intero pomeriggio.

Il tempo viene ingannato mangiando, fumando e bevendo alcolici. Ciò che resta viene abbandonato sul posto, oppure gettato nello spazio che si apre tra le serrande e le vetrine, creando dei cassonetti permanenti difficili da svuotare.

Anche le colonne in marmo, recentemente pulite, sono già tutte scribacchiate, senza parlare degli adesivi che vengono appiccicati anche molto in alto, in punti raggiungibili solo arrampicandosi sulle serrande.

Insomma, Corso Moro è a due passi dal centro, ma pare terra di nessuno. Se qualche adulto osa dire qualcosa? Nella migliore delle ipotesi è ignorato.

«Ho visto una ragazzina che tracannava un super alcolico dalla bottiglia, seduta per terra, in orario pomeridiano – dice un signore aspettando il bus – Sta volta non puntiamo il dito sugli extracomunitari, a bivaccare sono soprattutto i nostri studenti. Bisognerebbe prendere qualche provvedimento, non è solo una questione di decoro, ma anche un’emergenza educativa».

Possibile che quei giovani non abbiano niente da fare al pomeriggio, se non bere e fumare? Intanto, a farne le spese sono i negozianti, che devono pulire ciò che resta di quei momenti di ozio sregolato. Stiamo parlando di bottiglie, tovaglioli, cartoni di pizza, carta di merendine, sigarette, caramelle, tutto lasciato lì, nonostante a pochi passi ci siano i cestini per la spazzatura. Il pavimento, inoltre, è sempre appiccicaticcio.

«Puliamo davanti al nostro negozio con tanta acqua e sapone» dicono Piero e Marisa Cermensoni del negozio Pianezzola Gomma. I due, impegnandosi a mantenere il decoro e denunciando ciclicamente la situazione, è una vita che si battono per rendere più elegante Corso Moro. «La situazione recentemente era migliorata – continuano – Quando Galimberti è diventato sindaco c’è stata anche una giornata di pulizia approfondita, che adesso andrebbe ripetuta. Bisogna intensificare il passaggio dei mezzi dell’Aspem perché quello attuale non è sufficiente per garantire l’igiene».

«La situazione di Corso Moro è un degrado totale, possiamo definirlo una “mini piazza Repubblica” – afferma Antonella Zambelli, presidente della Fipe di Varese e membro della giunta nazionale della Fipe – Quando si passa di lì bisogna fare lo slalom tra bivacchi di stranieri e di studenti. Secondo me la soluzione è cercare un bando per occupare i negozi chiusi e rivitalizzare il centro storico».

Simone Longhini, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, propone di allargare il raggio di azione su cui intervenire: «Corso Moro non è l’unica zona della città a rischio degrado. Pensiamo a via Como o a piazza Repubblica. Quello che vorrei fare è proporre di modificare il regolamento di polizia locale introducendovi il divieto di bivacco in piazza Repubblica sulle 24 ore. E’ innegabile che la situazione all’interno della piazza sia migliorata da quando c’è lo skate-park e da quando sono stati tolti i gradoni, ma il bivacco si è spostato dietro al teatro e bisogna intervenire».