«Guerra ai partiti, civismo e vignette. È Malerba il candidato più… grillino»

IL caso 5 stelle - Liste in stand by: e se restassero fuori, chi voterebbero i pentastellati?

Fattore Cinque Stelle sulle elezioni amministrative di Varese. «Decisivi al ballottaggio».
Uno dei primi ad aver ammonito sul peso che il Movimento di avrebbe potuto assumere nella corsa di Palazzo Estense è stato, firma varesina del Corriere della Sera e nostro editorialista. Ora, la situazione del Movimento Cinque Stelle a Varese è ancora in stand-by, in attesa del pronunciamento del quasi mitologico “staff” della Casaleggio Associati, che detiene il simbolo del Movimento e ha l’ultima

parola sulla “certificazione” delle liste pentastellate a proposito delle candidature di e .
In questo momento, dunque, si aprono due scenari per gli elettori “grillini” di Varese. «Credo che nel caso in cui non dovessero presentare una lista, saranno voti in libertà – la lettura di Dal Fior – sono convinto che molti in quel caso non andrebbero neanche a votare, mentre quelli che decidessero di andare ugualmente, dovendo scegliere tra l’offerta politica degli attuali candidati, e immaginando che si concentrino sui tre che hanno maggiori chanches di passare al secondo turno, ho l’impressione che potrebbero puntare su Malerba. Non sono grillino, ma a occhio e croce è lui, dei tre candidati più forti, quello che cerca di ingraziarseli di più. Per il suo essere civico, il suo essere contro i partiti, persino le vignette hanno un che di grillino».
Nel caso in cui invece Casaleggio dovesse concedere il suo “bollino” ad una lista a Cinque Stelle anche a Varese, Dal Fior la vede così: «Innanzitutto, c’è da dire che per la prima volta sappiamo che sono divisi al loro interno, se sono divisi in due liste, e c’è da capire se si metteranno d’accordo tra di loro. Al di là di questo, non credo che, stante l’attuale offerta, possano arrivare al ballottaggio. Ma in caso di ballottaggio i loro voti potrebbero diventare decisivi».
Perché se è vero che, secondo la “penna” varesina, «i grillini non sembrano avere la forza per arrivare alla volata finale, come a Roma o a Torino», è anche vero che «alle europee hanno avuto un successo mica da ridere, come terza forza politica in città». E a questo punto potrebbero rappresentare un ago della bilancia al secondo turno: «Il punto in questa situazione è capire quale dei candidati, nel caso in cui i grillini non raggiungano il ballottaggio, abbia più appeal per il loro elettorato – spiega Dal Fior – se dovessero arrivarci i favoriti Orrigoni e Galimberti, ho come il sospetto che i grillini voterebbero Orrigoni, piuttosto che darla vinta al centrosinistra. Ma diverso è se al ballottaggio dovessero arrivarci altri candidati, se ad esempio dovessero arrivare Malerba e Orrigoni, potrebbe essere premiato Malerba, visto che gli elettori dei Cinque Stelle tendono a punire chi, secondo loro, è più organico al sistema, questa almeno è la mia impressione da fuori».
Ma l’elettore varesino grillino, di fronte a questa situazione di incertezza, volterà le spalle ai Cinque Stelle? Dal Fior la pensa così: «Intanto sono due mesi che quell’elettore assiste a una campagna elettorale in cui, a parte il giro in barca di Steidl sul lago di Varese, i grillini non hanno aperto bocca, quindi devi prima di tutto ricordargli che ci sono anche i Cinque Stelle».
Da questo punto di vista, Dal Fior vede una grande differenza rispetto a una realtà come Roma dove la candidata grillina Raggi è data in testa: «A Varese, anche chi giudica in maniera negativa la giunta Fontana, si limita a dire che si poteva fare di più, ma non denuncia il latrocinio».