Il 25 Aprile unisce. L’Austria divide

Passato e presente - Partecipazione record alla cerimonia. Timori dell’Anpi per l’avanzata della destra in Europa. Giromini: «Preoccupa che non abbiano imparato la lezione dalla storia»

– Un’edizione da ricordare. È stata un successo la celebrazione del 25 aprile che si è svolta ieri mattina in centro. Mai negli ultimi anni si era vista tanta partecipazione. «L’anniversario ha dimostrato di essere una festa viva e non divisiva» ha detto la presidente della sezione varesina dell’Anpi al termine del momento istituzionale svoltosi in Sala Montanari, che ha visto presenti esponenti di tutte le forze politiche, nonché il presidente della Regione Lombardia, .
Ma qualche “divergenza”,

sebbene non sia stata oggetto di dibattito pubblico, c’è stata. E non solo nel fatto che, come ogni anno, le Donne in nero non siano entrate in Sala Montanari per protestare contro «chi è dentro ma ha sempre rinnegato la festa della Liberazione».
Ma soprattutto per la diversa lettura che è stata fatta del trionfo in Austria del candidato del partito della Libertà (Fpoe) che ha ottenuto il 35 per cento delle preferenze. Per il Fpoe – il partito che fu in passato dal controverso , morto nel 2008 – si tratta della migliore performance di sempre.
Giromini, nel suo discorso, si è detta preoccupata: «Il fascismo in realtà non c’è più come regime. Ma in Austria è avanzata l’estrema destra xenofoba e razzista, che è il terreno di cultura del fascismo. Preoccupa che l’Austria non abbia imparato la lezione dalla storia».
A margine, Roberto Maroni ha commentato: «Quanto successo in Austria è impressionante: i due partiti tradizionali sono stati cancellati dalla scena politica e questo deve far riflettere». «Pensare che il leader del Fpoe sia espressione di un partito nazista, fascista e xenofobo, è un errore colossale che si fa sempre in questi casi – continua Maroni – Di quello che sta succedendo in Austria, nel cuore dell’Europa, bisogna tener conto e non lo si può trattare come se fosse un rigurgito, come venne fatto con Haider».
«Questa è la democrazia: se la maggioranza dei cittadini austriaci ha punito in modo severo i partiti storici tradizionali – quelli che rappresentavano dopo la Seconda Guerra Mondiale la democrazia e l’antifascismo – un motivo c’è. Questo partito rappresenta una novità che non si vuole capire. A me non preoccupa la vittoria, sono soddisfatto, mi preoccupa che non si riesca a capire quello che sta succedendo».
Convergono, invece, i giudizi positivi sulla partecipazione dei giovani alla manifestazione. Presenti gli studenti del Casula che hanno vinto il Concorso dell’Anpi promosso nelle scuole superiori e ed , del Manzoni, che hanno proposto degli intermezzi musicali. «Il legame con i giovani è importante – ha detto Giromini – L’Anpi ha deciso di costruire un ponte che collega ieri e oggi. Questo ponte lo immaginiamo moderno, potrebbe costruirlo un archistar come Renzo Piano, che fa opere che si alzano verso il cielo. La festa della Liberazione non deve essere un avvenimento retorico. Anche perché la Resistenza fu combattuta da giovani, ragazzi “fuori dal gregge” che volevano un mondo migliore».
Anche Maroni si è detto «impressionato» dagli studenti: «La ricerca che hanno fatto dimostra una grande passione per la storia e per valori che non tramontano mai». Il sindaco, nel suo discorso di apertura, ha citato e ha detto: «Abbiamo davanti a noi un’Italia in cui dilaga la furberia. Ma chi ha fatto l’Italia non è morto per questo. Quando ci si focalizza sulle beghe di cortile qualcosa che non funziona c’è. Io credo che Varese, che dimostra di essere solidale nei confronti degli altri, sia una città democratica».