«Il “blu” che ci costa in sicurezza». Aumentano le adesioni alla protesta

Si svolgerà lunedì il presidio delle lavoratrici dell’ospedale contro il piano della sosta dell’amministrazione varesina

“Un blu che ci costa in tempo, denaro e sicurezza”: prende sempre più piede il presidio di lunedì al Del Ponte.

Aumentano le adesioni per la manifestazione prevista davanti al polo Materno-Infantile che il 18 settembre, alle 10, porterà in piazza il personale sanitario per “ un no al piano parcheggi del Comune”.

«Dalla quantità di messaggi che arrivano ogni giorno dai colleghi – spiega una delle rappresentanti del Comitato dipendenti dell’ospedale di piazza Biroldi – stiamo avendo un riscontro maggiore rispetto alle aspettative. Quando è stato chiesto il permesso in Questura abbiamo segnalato la presenza di 50 persone, spiegando che avrebbe potuto esserci anche una maggiore risposta perché oltre ai dipendenti, ci sono pazienti e mamme di bambini ricoverati».

Tra disappunto e preoccupazione si cerca di palesare all’amministrazione le necessità sorte dall’attuazione del piano parcheggi.

«L’idea del presidio è nata dal comitato dipendenti, ma ha trovato un ampio sostegno anche sui social, dove si trovano proteste e proposte in merito, diventando virale».

Ci saranno anche i colleghi di Casbeno.

«Il personale sanitario dovrebbe essere presente al completo, fatta eccezione per chi sarà in turno. Ci sarà una rappresentanza anche delle colleghe infermiere di viale Monte Rosa, che vivono il medesimo problema».

Non mancheranno presenze politiche: «alcuni esponenti dell’opposizione ce lo hanno assicurato. Dovrebbero esserci rappresentanti cittadini di Giubiano e di Casbeno e alcune associazioni di commercianti contattati tramite colleghi della F.I.A.L.S. dell’ASST dei Sette laghi».

Quella che verrà messa in campo non è solo una rimostranza fine a sé, ma una vera e propria «richiesta di aiuto e collaborazione. Vorremmo ritrovarci intorno a un tavolo e trovare una soluzione».

I dipendenti avrebbero la possibilità dell’abbonamento utenti frequenti.

«Non è una cifra irrisoria comunque, ma vorremmo parcheggiare nelle vicinanze dell’ospedale per una questione di sicurezza. Lavorando su turni, usciamo alle 23, quando non ci sono autobus che portino al Park&Bus».

Muoversi a piedi non è pensabile, visti i precedenti di aggressioni, l’orario notturno e le vie pressoché deserte.

«Ammesso poi che si riuscisse a raggiungere con un mezzo la Schiranna, per esempio, non penso si fiderebbero in molti a lasciare mamme, sorelle, mogli o figlie aggirarsi per un parcheggio di notte per raggiungere la propria auto senza una vigilanza».

Una protesta che a Giubiano potrebbe raccogliere il dissenso di chi nei giorni scorsi è stato sanzionato.

«Impiegate, commesse, mamme e infermiere hanno sempre messe le auto dietro al cimitero. In zone non idonee, magari nel prato e in 20 anni non ho mai visto una multa».

L’altro giorno, invece, «ne sono state fatte molte. Sicuramente erano giuste, ma l’impressione è che si finisca col colpire chi lavora e chi è presente per ricoveri».

Non mancano, in più, tanti genitori che in questi giorni si stanno interrogando sull’opportunità di portare un disco orario “veloce”- come quelli che dovrebbero nascere in centro per lo shopping – negli stalli più vicini alle scuole, la materna Macchi-Malnati-Nidoli, e la primaria“Parini” viste le centinaia di mamme, papa, nonni, zii o babysitter che ogni giorni sostano per pochi minuti per accompagnare i piccoli in aula.