Il “buco” in Provincia «non esiste». Lumbard all’attacco del centrosinistra

Il capogruppo leghista Giuseppe Longhin attacca l’amministrazione Vincenzi. «Dovrebbero presentare le loro scuse»

Il “buco” in Provincia: per la Lega Nord «non esiste». Il gruppo del Carroccio in consiglio provinciale tira fuori le carte che proverebbero che si sarebbe trattato di «disguido contabile», come lo definisce Marinella Colombo, piuttosto che di un vero e proprio buco di bilancio.

Secondo Giuseppe Longhin, capogruppo del Carroccio in consiglio provinciale, «i pareri della Corte dei Conti, del Ministero dell’Economia, del SOSE (Soluzioni per il Sistema Economico, società della Banca d’Italia e del ministero dell’economia) e della stessa Provincia ufficialmente dicono un’altra cosa» rispetto al presunto “buco” più volte denunciato dall’amministrazione provinciale di Gunnar Vincenzi. Longhin “sfodera” il «parere definitivo del primo febbraio 2017 relativo all’approvazione del piano di riequilibrio dell’ente di Villa Recalcati», per far notare quello che «la

Corte dei Conti della Lombardia scrive». Tra le altre cose, «che nel corso dell’incontro col magistrato i rappresentanti dell’Ente Provincia dichiarano “che non vi sono debiti fuori bilancio non ripianati relativi al contenzioso medesimo”», ma anche che «la preposta commissione ministeriale afferma che “le passività da ripianare sono riconducibili non tanto a una gestione poco accorta delle risorse finanziarie a propria disposizione, ma per lo più a una scorretta iscrizione a bilancio di entrate divenute insussistenti in ragione dei tagli da spending review”, confermato dalla stessa Corte dei Conti». Inoltre si scopre che «la Provincia aveva in cassa al 31 dicembre 2015 ben 23,8 milioni di euro in attivo», fa notare Longhin, e che «nessuno ha chiesto soldi, visto che non ci sono “creditori direttamente interessati alla tutela delle proprie ragioni attraverso l’esercizio di azioni esecutive”». Tanto più che lo stesso Vincenzi, ricordano i leghisti, «ha presentato un esposto cautelativo contro il Governo dove di fatto dichiara che i problemi della Provincia sono dovuti alla riforma Delrio e ai tagli milionari ai trasferimenti negli ultimi 3 anni». Insomma, per Longhin è la certificazione di «un atto politico scorretto, che giustificherebbe delle scuse». Colombo sintetizza così: «Spending review e mancati introiti, oltre che una scorretta postazione dei residui attivi e passivi, hanno generato un vero e proprio “disguido contabile”». Per Carlo Pescatori è «un grande bluff», ma Maurilio Canton scommette: «Continueranno a negare l’evidenza». Una polemica con lo sguardo sulle elezioni di Tradate, dove si profila lo scontro diretto tra l’ex “assessore” al bilancio dell’amministrazione Vincenzi ai tempi del caso del “buco”, il sindaco uscente Laura Cavalotti, e l’ex presidente di Villa Recalcati, Dario Galli, già sindaco della città per due mandati prima di Stefano Candiani.