Il “contaposti” inganna i varesini. E il Sacro Monte si ritrova nel caos

Disagi - Parcheggi liberi? No: la lettura dei pannelli non è chiara. Invasa anche la Schiranna

– Con una giornata splendida come quella di ieri, Varese è stata presa d’assalto dalla montagna al lago. Sole, temperature intorno ai 20 gradi (con una massima di 21,1 gradi alle 13.30 alla Schiranna), i colori della primavera. Da cartolina lo skyline delle montagne, intenso il cielo a azzurro, magiche le mongolfiere che al mattino hanno fatto la loro comparsa suscitando meraviglia. Unica pecca: il traffico.La giornata di ieri coincideva con il debutto dei contaposti del Sacro Monte, posizionati uno al primo bivio Sant’Ambrogio-Fogliaro tra via Virgilio e via Cellini, l’altro al bivio tra le strade che salgono al Sacro Monte e al Campo dei Fiori. Grazie a quei dispositivi, gli automobilisti avrebbero dovuto avere la possibilità di sapere in tempo reale quanti posti auto fossero disponibili sui 107 totali e cambiare meta in caso di super affollamento.

Peccato che il contaposti di via Cellini, alle 16.48, segnasse 111 posti, più del totale. Con tale disponibilità le auto sono salite speranzose, trovandosi invece in un gigantesco ingorgo.
Di posti disponibili, infatti, non c’è n’era neppure uno. Come mai, dunque, il contaposti segnava 111? Guardando meglio, si capiva che davanti al 111 c’era il segno meno, il che significava che tra piazzale Pogliaghi, via delle Pizzelle e parcheggiate a lato delle strade principali,

c’erano almeno 111 veicoli in più della capienza massima. Il sistema viene gestito dalla polizia locale. L’assessore ai lavori pubblicipropone una miglioria: «Piuttosto che far andare il contatore sotto zero, cosa che crea confusione, sarebbe meglio mettere “zero” posti liberi quando sono tutti occupati». L’assessore specifica, però, che il contatore è stato appena montato e che questa è una fase di rodaggio. In pratica, «c’è ancora margine di migliorare il dispositivo, basta riprogrammarlo». Critica anche la situazione alla Schiranna. Ieri pomeriggio, intorno alle 18, la Lacuale era ancora paralizzata, con code fin da Bodio verso Varese. Disagi anche per i residenti, che a causa del caos in alcuni casi hanno fatto fatica a rincasare. Come il signor che abita in via Giovanni Macchi 109 e che ha telefonato in redazione segnalando che, a causa del Luna Park, per rincasare, dovesse fare un giro molto lungo. Si tratta di un problema che si ripete anno dopo anno. Malgrado le proteste e la creazione di un comitato, non è stata ancora trovata un’area che potrebbe accogliere le giostre e il traffico. In molti, probabilmente, speravano di imbattersi in che è stato la vera attrazione del Luna Park di quest’anno. Ma il giocatore non si è fatto vivo: dal Luna Park, infatti, fanno sapere che nelle giornate di pienone il giocatore del Milan preferisce non entrare nella mischia per evitare di essere seguito e fotografato.

In compenso, ieri, il centro di Varese era deserto. L’autosilo delle Corti ha registrato durante tutta la giornata l’ingresso di 1.300 auto, contro le oltre duemila di una domenica di pioggia. Alle 19, nel parcheggio, c’erano appena 280 auto. Un ulteriore elemento che fa capire come le persone, con il sole di ieri, abbiano pensato di scappare dalla città, magari per prendere la prima tintarella della stagione.