Il fronte del non voto stronca tutto e tutti: «Svilita la Lombardia»

Alfieri ed Astuti all’attacco: «Caos e flop, un disastro»

«Maroni perde anche in casa. Questo referendum per lui è un fallimento». È duro il commento del segretario regionale del Pd , rilasciato quando ormai si delineava un risultato di affluenza sotto al 40%. E il segretario provinciale rincara la dose: «Il caos ai seggi di sabato lontano dalla proverbiale efficienza lombarda».

Il fronte del non voto boccia senza appello modalità ed esito del referendum consultivo per l’autonomia. Per tutta la giornata il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri ha stigmatizzato l’andamento a rilento dei dati sull’affluenza e «le anomalie che si ripetono». Fino ad arrivare a parlare, in serata di «situazione indecente», visto che «in Veneto un quarto d’ora dopo le 19 si conosceva l’affluenza. In Lombardia il dato delle 12 è stato comunicato alle 17, non ci sono aggiornamenti sull’affluenza

delle 19 e il sito Regione Lombardia con i risultati ufficiali non è più raggiungibile. Gli elettori lombardi non possono essere presi in giro così». E a seggi chiusi Alfieri boccia senza appello il referendum: «Il flop di Maroni è evidente. Con tutti i soldi spesi e gli sforzi comunicativi, sfociati in vere e proprie forzature, l’affluenza si attesta al di sotto del 40%. Se poi si fa il paragone con l’affluenza in Veneto, che stacca la Lombardia di venti punti percentuali, il fallimento leghista è ancora più evidente. Varese, nonostante sia la “casa” del presidente, ha l’affluenza più bassa fra le province pedemontane. Maroni ha svilito una battaglia importante come quella sulla maggiore autonomia per farsi la campagna elettorale. Tutto questo a spese dei lombardi, per un totale di 55 milioni di euro. La proposta del Pd di seguire la via istituzionale per avere più competenze e risorse resta la migliore e su questo continueremo a batterci».

Dure le parole anche del segretario provinciale Astuti: «L’elemento dirimente di questa consultazione era la partecipazione e l’affluenza è stata indubbiamente bassa, in linea con il voto sulle trivelle. Il voto di oggi dimostra che i lombardi non hanno alcuna intenzione di farsi prendere in giro: hanno compreso che questo referendum farsa aveva ben poco a che fare con l’autonomia, ma era semplicemente un pretesto per tirare una volata pre elettorale al centrodestra. Una consultazione dal sapore elettorale che ha svilito il valore dell’autonomia, che per noi lombardi è decisivo. E pertanto la partecipazione ne ha risentito, soprattutto se confrontata con il Veneto dove la consultazione è stata meno strumentalizzata».

Nel mirino di Astuti anche la gestione della procedura di voto: «Tanti disagi sul piano tecnico, procedure farraginose e comunicazione lenta hanno restituito un’immagine che la Lombardia non merita. Maroni è riuscito nel risultato di far apparire Regione meno efficiente dello Stato centrale. Quanto mai necessario per la Lombardia che non siano più Maroni e tutta la sua compagine a gestire le competenze aggiuntive devolute dallo Stato».