Il futuro di Varese sarà pedonale

Stop alle auto - Il Comune studierà la possibilità di istituire altre zone a traffico limitato nel centro della città

Nel futuro di Varese ci sarà un centro pedonale molto più ampio Che andrà ben oltre l’area di corso Matteotti e delle vie limitrofe. Ma al momento è una visione di prospettiva, che non potrà tradursi in uno studio realistico finché non saranno realizzati i parcheggi a cintura del centro.
Un esempio è quello della struttura di via Sempione, che a breve dovrebbe partire. «Fino a quando non sarà realizzato almeno il parcheggio di via Sempione,

non si potrà pensare a nuove pedonalizzazioni – spiega l’assessore alla Pianificazione del Territorio e Realizzazione Opere Pubbliche Andrea Civati (Pd) – certo nel momento in cui il multipiano verrà finalmente aperto, si potrà iniziare a fare una serie di ragionamenti, ad esempio, sul comparto vicino, quello di via Del Cairo e via Speri Della Chiesa. Adesso è prematuro parlarne, ma quando ci sarà il parcheggio potremo aprire la discussione. E si potrà ragionare in maniera interessante sulla possibilità di ampliare le zone pedonali. L’importante è tenere presente che prima occorre fornire i posti auto necessari». Insomma, la cautela è dovuta, perché prima di effettuare una rivoluzione viabilistica, bisogna fornire agli automobilisti delle valide alternative.
Tuttavia, il progetto di fondo rimane quello di rendere Varese sempre di più una città a misura di pedone. Un progetto che fa parte della visione che il centrosinistra porta avanti da anni. Non per niente, l’ultima zona pedonale istituita, ovvero il comparto di piazza Giovine Italia, via Donizetti e via Rossini, era stata fortemente spinta dall’assessore Civati (Pd), all’epoca consigliere comunale d’opposizione e membro della commissione Urbanistica. Civati aveva presentato una mozione, riuscendo ad ottenere il consenso anche dell’ex maggioranza di centrodestra, e portando quindi avanti il progetto di pedonalizzazione in maniera trasversale, insieme al forzista Piero Galparoli, al leghista Andrea Porrini e a Matteo Giampaolo di Ncd. Infatti, la visione di un centro pedonale allargato non era stata lanciato solo dal centrosinistra, ma anche da una parte del centrodestra, sebbene su questo punto la passata amministrazione non aveva mai raggiunto un’unità di intenti.
Ad aver ipotizzato una futura pedonalizzazione più ampia era stato il leghista Fabio Binelli, ex assessore all’Urbanistica, che aveva già previsto la possibilità, in futuro, di pedonalizzare il centro da via Cavour fino a via Staurenghi.
Un progetto che, anche allora, avrebbe dovuto essere attuato solo successivamente alla costruzione dei parcheggi a cintura del centro. In pratica l’area a traffico limitato, che oggi corrisponde a corso Matteotti e alle vie limitrofe, oltre alla ztl di corso Moro e corso Vittorio Veneto, si potrebbe ampliare in larghezza sia in direzione Palazzo Estense, ponendo via Staurenghi come confine, che verso le stazioni.
Tuttavia, sulla pedonalizzazione, nella precedente amministrazione, non si è mai riusciti ad avere una posizione unita. Di fatto, la possibilità di rendere aumentare l’area chiusa al traffico privato non è mai stato un progetto basilare per il centrodestra. Se non per alcuni suoi esponenti.