Il guru della cardiochirurghia sceglie il Circolo come “allievo”

Il professor Ochiai direttamente dal Giappone per illustrare le sue tecniche

Un luminare al Circolo. , considerato tra i migliori operatori al mondo nel trattamento delle lesione coronariche complesse, oggi sarà all’ospedale di Varese. Il professore, infatti, ha scelto la cardiologia interventistica di Varese come tappa del percorso italiano di dimostrazione delle tecniche più innovative e sofisticate per il trattamento delle occlusioni coronariche croniche. La sua visita permetterà di dare a Varese sempre maggiori competenze in cardiologia interventistica, un ambito destinato a crescere per numerosità e complessità di pazienti da trattare.

Durante la giornata, Ochiai – che è direttore della divisione di cardiologia e laboratorio di emodinamica della Showa University Northern Yokohama Hospital, nel Kanagawa, in Giappone – affiancherà gli operatori dell’emodinamica varesina nelle procedure di rivascolarizzazione di pazienti con occlusioni coronariche croniche complesse, mettendo a disposizione le sue conoscenze e la sua esperienza in questo campo, utilizzando tecniche e materiali all’avanguardia.

La cardiologia interventistica negli ultimi vent’anni ha cambiato il corso della cardiopatia ischemica, che rappresenta la prima causa di mortalità e morbilità nella popolazione. Nell’ambito dell’emergenza-urgenza, l’angioplastica coronarica primaria con impianto di stent permette la riapertura della coronaria responsabile dell’evento nel minor tempo possibile. Questa procedura a Varese è assicurate 24 ore su 24, tutti i giorni.

«La cardiopatia ischemica cronica prevede la possibilità che circa il 25 per cento dei pazienti presentino occlusioni coronariche totali per evoluzione della malattia aterosclerotica che porta ad una lenta chiusura dei vasi coronarici, spesso con la formazione di circoli collaterali e con manifestazione clinica di angina pectoris. – spiega , direttore della cardiologia II – In tale contesto, negli ultimi anni, sono state ottimizzate le tecniche di rivascolarizzazione per la disponibilità di materiali e dispositivi in grado di aumentare il successo delle procedure di rivascolarizzazione con una percentuale di riapertura del vaso che si avvicina al 90 per cento, migliorando sintomi e prognosi e garantendo una migliore qualità di vita dei pazienti trattati».

«La cardiologia interventistica di Varese vanta una lunga e gloriosa tradizione – commenta il direttore generale – Ho sempre considerato un mio dovere sostenerne lo sviluppo tecnologico e professionale. Questa visita è un’occasione importante per proseguire in questa direzione.

E sono certo che i nostri professionisti sapranno farne tesoro. Parimenti, sono convinto che anche Ochiai troverà nelle nostre sale di emodinamica un’occasione di ulteriore arricchimento».