Il Magliaraduno all’Ippodromo. Per ricordare la dolcezza di Penny

Il suo soprannome derivava dal suo continuo fare e disfare che si identificava nel tempo della speranza e dell’attesa.

Sarà intitolato alla dolce Penny il Magliaraduno che Antonia Calabrese e le ragazze di Varese in Maglia allestiranno oggi pomeriggio dalle 14.30 (ingresso gratuito) nella Club House dell’Ippodromo delle Bettole, con tanto di panettone e spumante: un evento collegato alla caleidoscopica rassegna “Natale da Favola”, che prevede fino al 23 di dicembre un incredibile susseguirsi di appuntamenti sportivi, gastronomici e culturali.

«Non passa giorno che non mi ricordi del suo sorriso» racconta Antonia. «Proprio stamattina condividevo su Facebook i suoi auguri di Natale dell’anno scorso nel video dove cantava con il karaoke». Una solarità d’animo che aveva portato la piccola fioraia di Biumo, Paoletta Cellini, quattro anni fa, a diventare la testimonial della neonata associazione al femminile con intenti aggregativi e solidali, da lei vissuta come una vera e propria attività sportiva a basso impatto di fatica fisica ma di forte coinvolgimento emotivo e motivazionale. Lo stesso soprannome di Penny le derivava dal suo continuo fare e disfare come una novella Penelope che si identificava nel tempo della speranza e dell’attesa. «Per la prima volta esporremo la targa di Casa Penny. Una casa per ora itinerante, un rifugio del cuore dove sferruzzare tutte assieme in attesa che ci venga assegnata una sede stabile».

Antonia, ex campionessa di pallacanestro ed allenatrice, per anni impiegata all’ufficio marketing della Provincia, è un’entusiasta della vita, e dispensa allegria ovunque. Soprattutto, in questo periodo si è votata alla causa dell’integrazione delle donne nigeriane della Cooperativa San Luigi di via Monte Golico, una laterale di viale Belforte, il primo drappello di profughe richiedenti asilo in città: è così, quindi che, alle sue “majere” storiche, si sono aggregate da settembre anche le giovani straniere seguite dalla Caritas,

dalle quali la nostra inarrestabile paladina del dritto e rovescio si reca settimanalmente a insegnare anche l’italiano e i rudimenti della cucina italiana. «Perché l’integrazione sia effettiva è importante trasmettere le tradizioni, e l’arte dei ferri e dell’uncinetto, per le donne, è un patrimonio irrinunciabile che voglio regalare a queste donne africane nella prima uscita pubblica». Durante il Magliaraduno Antonia e le sue magliaie lavoreranno i quadrotti di lana che verranno assemblati per realizzare due coperte in stile patchwork: una per il dormitorio Chalet Martinelli, con consegna il 16 dicembre alle ore 20 a Piera Cesca degli Angeli Urbani, l’altra per Gabriele, l’imbianchino che vive nella roulotte al Greov, con consegna il 18 alle 15:00 a Maura Aimini dei City Angels in Stazione Nord. In entrambe le occasioni di festa saranno consegnati anche gli scaldacollo per i bisognosi. «Invito tutte le appassionate di Varese e dintorni a venirci a trovare per lavorare assieme in allegria e conoscersi. I quadrotti di lana avranno le dimensioni di 25 cm per 25 e si potranno anche portare già fatti, o anche solo venirli a cucire, oppure, ancora, portare un gomitolo di lana in regalo per ferri, del numero 5, per farli più velocemente». Insieme ad Antonia ci saranno anche le sue fedeli paladine della calza, una trentina di persone che la seguono ovunque, dagli ottant’anni ai nove: perché la missione della maglia non ha età, e in uno stesso filo di lana, come per magia, parlano la stessa lingua generazioni e culture lontanissime fra di loro.