Il mercatino della Rasa fa scuola a tutta Varese

Una manifestazione di livello che compie 15 anni e riunisce 125 espositori su oltre seicento candidati

Quindici anni di esperienza, seimila presenze in un solo giorno – che piova o ci sia il sole – centoventicinque bancarelle selezionate tra oltre seicento candidati, e un ricambio del trenta per cento all’anno per garantire sempre novità e qualità. Sono i numeri che fanno del mercatino natalizio della Rasa un mercatino di eccellenza, al quale guardano come ispirazione molti altri mercatini di Varese.
Li snocciola con grazia e una punta di orgoglio la signora Ornella titolare della trattoria in piazza della Chiesa,

che coordina il lavoro con la sua amica Chiara. «Venite a toccare con mano domenica 13 novembre. È un successo che si improvvisa. Non è solo il luogo che conta ma anche le persone che ci lavorano. E questo è un progetto che coinvolge tutta la nostra comunità, per un anno intero».
La ricetta vincente di Ornella parte dall’autonomia: nessuno spazio pubblico viene occupato, non c’è plateatico da pagare, non ci sono contributi da chiedere.
Sono ventuno i cortili che si aprono per il mercatino, che i proprietari accettano di buon grado di liberare dalle loro auto almeno per un giorno: portano i nomi di chi ci abita, come la Mariella, la Teresa, la Roberta, il Marchino, il Matteo.

Tanta buona volontà e una grande capacità organizzativa, per sfruttare ogni metro del piccolo paesino, a partire dal ponte del cimitero fino al parcheggio difronte al Villaggio Cagnola. «Una pianificazione rigorosa, tutti gli espositori devono fare domanda ed essere valutati di persona. In quindici anni non abbiamo mai invitato nessuno, anzi ogni espositore è sottoposto a verifiche durante il mercatino, e se c’è qualcosa che non quadra l’anno dopo viene eliminato».
Alle decorazioni che, secondo un piano perfettamente coordinato, orneranno tutto il paese e la chiesa per il concerto finale, collaborano le donne del paese, magari davanti a un the e facendo qualche chiacchiera in compagnia, mentre i bambini dell’asilo sono coinvolti nella realizzazione di piccoli manufatti destinati ad abbellire angoli e cortili.

Quest’anno il tema saranno oggetti fatti a mano, a tema natalizio, ricavati da giornali e riviste con uno spirito decisamente sostenibile. «Il bilancio è presto fatto» dice la pragmatica Ornella.
Dall’introito delle bancarelle, togliamo le spese per la navetta che organizziamo tutto il giorno dalla Motta Rossa a tutte le ore per facilitare l’arrivo del pubblico, il rimborso che ci sentiamo di dare ai quattordici volontari della Protezione Civile che ci aiutano nell’accoglienza, le spese per la stampa dei manifesti, disponibili già da un mese prima, e il compenso dei musicisti e cantanti professionisti che concludono la manifestazione con il concerto in Chiesa che quest’anno si terrà il 7 gennaio, e vedrà partecipare il Coro Settelaghi, la corale Josquin Desprez e la cantante lirica Francesca Lombardi. Non siamo mai andati in perdita, anzi quello che avanza lo diamo tutto alla Parrocchia”, sorride soddisfatta.
In fondo, sembra dire, Basta rimboccarsi le maniche e fare. Semplice no?