Il mondo celebra il vinile. E la musica invade le strade

A Varese e Gallarate edizioni limitate, concerti gratis e tanti, tanti appassionati. Decima edizione da incorniciare. Con un sogno: «Sempre più giovani intenditori»

Il Record Store Day compie dieci anni: Varese e provincia lo festeggiano tra vinili preziosi e a tiratura limitata e live all’aperto. Protagonisti della giornata i due storici negozi di dischi di Varese, il Record Runners e Varese Dischi, senza dimenticare il Musical Box di Besozzo che per l’evento ha allestito due vetrine a tema: una dedicata al Boss, Bruce Springsteen, e l’altra alla musica blues.

Il Record Store Day è nato negli Stati Uniti come un omaggio al vinile, ai negozi di dischi che ancora resistono alle playlist da cellulare e alla musica da collezione. Lo spirito di questa giornata mondiale lo racconta del Record Runners davanti a un negozio pieno di giovani (ed è una sorpresa) e meno giovani (e che il vinile faccia impazzire i quarantenni è nella logica delle cose) che spulciano tra dischi nuovi e usati.

«Quello dei vinili è un mercato che sta diventando “adulto” – spiega Bruno che ieri è stato protagonista di un’intervista mandata in onda da Radio Capital, storica promotrice del Record Store Day – Oggi i ragazzi dai 17 ai 35 anni comprano i vinili e questo è positivo. Si sta tornando a comprare il supporto musicale dopo un periodo in cui “regnava” solo la musica liquida. Per i negozi di musica è un investimento quotidiano ma è anche l’unica risorsa che ci può tenere in vita. Se fosse stato per il cd avremmo chiuso da tempo».

Il Record Runners per l’occasione ha ospitato live di tre delle migliori band varesine in circolazione – Bug Band, Fabio Sirna e Luca Pedroni – che hanno suonato nel cortiletto accanto al negozio richiamando molto pubblico, realizzato una maglietta commemorativa dell’evento a tiratura limitata (50 esemplari spariti in 10 minuti) e organizzato un’esposizione di apparecchiature vintage con giradischi, amplificatori a valvole, registratori a bobine.

Sugli scaffali gli appassionati hanno trovato dischi a tiratura limitata di David Bowie (con una vera chicca: “Ragazzo solo, ragazza sola”, ovvero il Duca Bianco che su 45 giri incide Space Oddity in italiano nel 1970), Bruce Springsteen, Patty Smith, Santana, U2, Pearl Jam, Lou Reed, Doors, Madonna, Pastorius, Zucchero, Pino Daniele, Vasco Rossi e i Pink Floyd. «Vasco, Bowie, Springsteen e Lou Reed in particolare sono stati i più richiesti – spiega di Varese Dischi – Il Record Store Day in Italia non viene assolutamente pubblicizzato in maniera adeguata. Negli Stati Uniti è una vera festa. Ho ordinato materiale che sapevo già sarebbe stato acquistato da collezionisti: con maggiore promozione avremmo potuto catturare anche un pubblico diverso. Quando parlo di promozione intendo dire che dal palco del Festival di Sanremo che nessuno guarda ma poi fa 35 milioni di spettatori il Record Store Day venga lanciato e pubblicizzato».

Gritti fa un esempio perfetto voltandosi e chiedendo a un cliente forse neanche maggiorenne: «Tu sai cos’è il Record Store Day?»”. Risposta: «No». «È questa la fascia di pubblico da catturare. I ragazzi: che comprano musica ma a fronte di una scelta tra un cd da 10 euro e un vinile da 32 euro scartano il vinile per ovvie ragioni. Il vinile, tra l’altro, è vivo e sta tornando sul mercato in modo prepotente: il gap con il digitale si sta riducendo sempre più. Una diversa politica da parte delle case discografiche farebbe ripartire il mercato. E anche i ventenni di oggi imparerebbero tutta la differenza che c’è tra un vinile ascoltato con calma e un cd buttato in macchina come sottofondo».