Il Palio porta la cultura dello Sport

La via da sabato la tradizionale kermesse, che l’anno prossimo raggiungerà il traguardo dei quarant’anni

Alla vigilia degli “anta” il Palio di Masnago si scopre più frizzante che mai e propone una trentanovesima edizione per il prossimo fine settimana, tutta centrata sul tema dello “Sport a Varese”.

Come vuole la tradizione la manifestazione si aprirà sabato 24, a mezzogiorno, con la grande tavolata allestita in via Bolchini, tra braciole, salamelle arrosticini e pollo cotti alla griglia e la polentata preparata dal banco gastronomico. Ma bisognerà aspettare l’imbrunire per il momento forse più suggestivo della manifestazione: la sfilata. Aperta come sempre dall’offerta dei ceri alla Madonna della chiesetta dell’Immacolata da parte di dame e cavalieri delle contrade. Avrà così il via dal Parco Mantegazza il corteo storico composto da oltre 250 figuranti tra persone e animali, da sempre oggetto di grande cura nella ricostruzione storica che rievoca i fasti ed i divertimenti della vita al castello nel basso medioevo, e nella ricerca dei particolari, degli abiti e delle acconciature. Una sfila sotto le stelle tra suggestive fiaccole per festeggiare e divertirsi fino ad arrivare davanti al sagrato della Chiesa per ammirare poi i fuochi d’artificio.

La domenica successiva il Palio riparte dalla messa delle 10.30 per i patroni Pietro e Paolo, celebrata da mons Claudio Fontana in occasione dei suoi 25 anni dall’ordinazione sacerdotale, e seguita dall’investitura dei capitani di contrada e presentazione del «cencio 2017». Dopo il pranzo la manifestazione si sposta in oratorio con i giochi a squadre per grandi e piccini, incluso il «calcio balilla umano».

6 contrade, una storia

Le sei Contrade del rione di Masnago sono Faido, Cantoreggio, Castello, San Maurizio, Belvedere e Paino, riviste a inizio millennio nei loro confini territoriali per riequilibrare la popolazione in seguito allo sviluppo del quartiere.

La prima edizione del Palio si celebrò nel settembre del 1979 su un’idea di Luigi Bonomi, una delle anime più carismatiche nella realtà dell’oratorio di allora. L’idea era quella di realizzare una festa che sapesse coinvolgere i giovani e contemporaneamente richiamare i masnaghesi alla tradizione paesana che, con l’espandersi della città di Varese, si stava perdendo. Masnago infatti, come molti rioni di Varese, originariamente era per lo più contadino. Nella prima settimana di settembre c’era l’usanza di portare in chiesa, i prodotti della terra e della fatica dell’uomo, come offerta e ringraziamento a Dio. Questa era anche l’occasione per fare festa, incontrarsi e presentare tutto ciò che era frutto delle abilità e del lavoro dei Masnaghesi.

Partendo da questi presupposti lo scopo del Palio è sempre stato quello di aggregare la gente di Masnago, superando divisioni sociali e politiche per spingerli a lavorare insieme per la realizzazione di un progetto comune. Ne è nato un evento capace ogni anno di richiamare un gran numero di persone, da tutta la città e dai comuni limitrofi, all’insegna della cultura della tradizione.