Il permesso per i disabili non è “europeo”. Due nonnini prendono 80 euro di multa

La denuncia - La nuora dei due anziani coniugi si sfoga: «Non lo sapevano, certe volte serve comprensione»

– Il contrassegno di parcheggio per disabili non è di «formato europeo», e scatta la multa di 80 euro. A prendere la sanzione sono due coniugi di 83 e 76 anni, che non sapevano nulla del cambiamento delle regole annunciato nel 1998, ma attuato nello scorso settembre. Stiamo parlando di due anziani che escono di casa raramente e a cui, come afferma la nuora , «si sarebbe potuta riservare un’attenzione diversa». «Mi ha fatto molto arrabbiare questo episodio che denota profonda insensibilità – afferma Santini – Avrei capito la sanzione se il contrassegno fosse scaduto, ma il documento dei miei suoceri portava scritto: validità 2017. Non avendo ricevuto una comunicazione scritta, come avrebbero potuto fare due ottantenni a venire a conoscenza del cambiamento delle regole? Perché infierire con una multa su due anziani, la cui unica colpa è quella di non essere al passo con i tempi?».

I fatti si sono svolti in questo modo: i due anziani, 83 anni lui e 76 lei, nonostante gli acciacchi dell’età e un grave handicap, il 2 marzo, si sono recati in centro Varese con la loro Peugeot per andare in banca. Essendo in possesso di contrassegno, hanno parcheggiato in un posto riservato ai disabili, in zona San Vittore. Dopo la commissione, tornati al veicolo, hanno trovato la multa di 80 euro sulla macchina. Gli anziani,

sbigottiti, si sono chiesti quale fosse la loro mancanza e, agitati per la cifra, si sono diretti immediatamente al comando di via Sempione. Lì un vigile ha spiegato loro che la sanzione era doverosa perché i pass “vecchi” non valgono più, e ha ribadito il concetto con l’espressione: «La legge non ammette ignoranza». La signora, che è la conducente del veicolo, ha detto che sarebbe voluta andare dal giudice di pace per contestare la sanzione. Ma i vigili hanno fatto due conti, spiegando che il ricorso sarebbe stato più oneroso della multa e che la cosa più conveniente sarebbe stata quella di pagare subito. I due anziani avranno provato alcune di queste sensazioni: senso di inadeguatezza per non essere stati abbastanza veloci a uniformarsi alle regole. L’umiliazione di chi viene fatto sentire in difetto. Nonché la rabbia per l’importo della sanzione: 80 euro, una cifra che scalata dalla pensione non è irrilevante. «Non contesto la sanzione, ma la modalità con cui è stata data – continua Santini – Secondo il mio modo di vedere, sono ben altre le cose che andrebbero multate prima di un contrassegno per disabili valido fino al 2017, ma di formato non europeo. Se si va in giro in centro Varese, si trovano auto parcheggiate ovunque, fuori dai posti auto e sui marciapiedi, e non mi è mai capitato di vedere vigili che intervengono a multare con solerzia».

«Senza parlare delle persone ai semafori che chiedono la questua: non mi è mai capitato di vedere da parte delle forze dell’ordine la stessa intransigenza dimostrata verso il pass scaduto». E, ancora: «Stiamo parlando di due cittadini che hanno lavorato tutta la vita. Che non erano in regola, ma che avrebbero potuto essere invitati ad andare in comando a sostituire il pass, cosa che tra le altre cose hanno fatto immediatamente». «Reputo quanto accaduto spregevole, anche perché sarebbe stato buon senso avvisare con priorità le persone nate prima del 1950, che sono quelle che hanno sicuramente bisogno di un’attenzione in più». I nuovi tagliandi europei sono ufficialmente in vigore dal settembre scorso. È da quel momento che le persone ancora in possesso dei vecchi contrassegni possono prendere la multa. Il nuovo tagliando è di colore blu (e non arancione come il precedente). Altre differenze riguardano il formato, il simbolo e i dati personali. Nel vecchio permesso c’era solo nome e cognome: nel nuovo, anche la foto. Chi fosse ancora in possesso del vecchio contrassegno, può andare a sostituirlo in via Sempione. Ed è proprio a chi non ha ancora sostituito il permesso che si rivolge la signora Santini: «Spero che aver raccontato quanto accaduto ai miei suoceri possa essere utile a qualcun altro».