«Il Piano della Mobilità di Varese darà sgravi ai residenti e aiuterà i pendolari»

Parcheggi a Casbeno: Luca Conte (Pd) replica alle accuse di Forza Italia

– «In questi giorni stiamo assistendo a continue esternazioni da parte di esponenti politici, in particolare di Forza Italia, che lamentano l’attuazione di provvedimenti inerenti la sosta non certo a sorpresa, ma le cui relative deliberazioni sono state adottate all’inizio di quest’anno. Il rinvigorire la polemica oggi già basterebbe a far sospettare la natura pretestuosa di molte di queste dichiarazioni. Se si dovesse poi entrare nel merito delle argomentazioni sollevate tale sospetto diverrebbe certezza».

A difendere il Piano della Sosta della giunta Galimberti è il capogruppo del Pd Luca Conte, il quale interviene per controbattere innanzitutto agli esponenti di Forza Italia.

Conte si scaglia contro «l’irresponsabile allarmismo di qualche giorno fa da parte del capogruppo in consiglio comunale Simone Longhini, il quale, con una superficialità che non ci si aspetta da un ex assessore, non ha esitato a ventilare una presunta illegittimità del Piano della sosta, basando tali dubbi su una recente sentenza del Tar Liguria che, al contrario, dimostra la perfetta linearità e correttezza giuridica dell’iter seguito dal Comune di Varese».

Questa la presa di posizione da parte del capogruppo dem. Il quale cerca di spiegare i contenuti del piano in un contesto molto difficile, dal momento che il dibattito in città, e non soltanto nel mondo politico, è più che mai infuocato.

«Nei contenuti del piano poi – continua Conte – le accuse si fanno forse meno pretestuose, ma altrettanto politicamente connotate. È infatti il segretario cittadino di Forza Italia Roberto Leonardi a scrivere: “il Piano della sosta non è di sinistra”. Affermazione da cui, per coerenza, dovrebbe discendere un suo conseguente convinto appoggio alle scelte operate. A differenza delle granitiche certezze di Forza Italia, in realtà, io non so se questo Piano delle sosta sia di destra,

di centro o di sinistra. Mi sfugge anche quali siano le connotazioni che possano determinare la precisa collocazione nella geografia politica di un Piano della sosta. Sono tuttavia certo che non solo siamo di fronte ad importanti sgravi per i residenti, ad un pratico sistema di abbonamenti che farà ordine consentendo per esempio ai pendolari di trovare rapidamente parcheggio evitando il rischio multe o alla completa gratuità per i veicoli ibridi più rispettosi dell’aria che respiriamo, ma ad una vera rivoluzione della mobilità che va ben oltre il problema parcheggi e realizza le politiche di sostenibilità presenti nel programma del Partito democratico e dei suoi alleati. Varese ha una struttura urbanistica ed una mobilità che trabocca di criticità. A memoria non riesco a ricordare nessuna importante decisione assunta dalle amministrazioni cittadine succedutesi almeno negli ultimi venti anni in merito, salvo l’ormai dimenticato progetto trambus repentinamente passato alla storia».

E quindi dà un giudizio positivo sull’operato della giunta.

«Oggi Varese, invece, finalmente si muove e lo fa con un progetto tanto ambizioso quanto coerente con le caratteristiche che deve avere una città giardino: limitazione dell’uso delle auto e incremento della mobilità alternativa. Io sogno (e con me lo fa questo Piano delle mobilità come preferisco chiamarlo) un viale Borri ed un viale Belforte, una via Sanvito ed una via Daverio non occupate da centinaia di macchine che viaggiano a singhiozzo nella medesima direzione con una sola persona a bordo, ma un autobus che rapidamente porta decine di persone nel centro della città e da esso alle periferie. L’obiettivo non è semplice e il piano che oggi si sta attuando certamente non si rivelerà perfetto. Sono certo che occorrerà attendere i risultati, subire qualche disagio, correggere ed introdurre qualche miglioria. Sono tuttavia ancor più certo che i cambiamenti si realizzano se si ha il coraggio di provarci. Questo coraggio lo ha avuto Davide Galimberti, lo ha avuto l’assessore Civati e lo hanno avuto tutti i membri della Giunta e della maggioranza. Ben più semplice sarebbe stato introdurre qualche decina di centesimi di aumenti alle tariffe della sosta o il pagamento serale, sull’esempio di quanto fatto da qualche nostro predecessore se, come alcuni sostengono, lo scopo fosse solamente “fare cassa”.

L’obiettivo, come detto è invece assai più ambizioso. Noi ci crediamo e con noi molti cittadini pronti a guardare alla Varese che verrà».