«Il pianoforte del sottopasso è diventato preda dei questuanti della zona»

Lo strumento musicale era stato posizionato nella galleria di via Morosini a Varese a disposizione di tutti i cittadini

– «Il pianoforte del sottopasso di via Morosini è “preda” dei questuanti, che lo utilizzano per strimpellare e per chiedere soldi ai passanti». La denuncia è di Mauro Gregori, consigliere comunale della lista Davide Galimberti, che è stato più volte sul posto, riscontrando sempre la stessa situazione.

«Una mattina ho sentito addirittura una persona che gridava “il pianoforte è del sindaco ma lo gestisco io”. Allora mi sono avvicinato e abbiamo iniziato a parlare. Si tratta di una persona che si sente depositaria della custodia dello strumento – continua Gregori – Venerdì ero in giro e questa persona mi ha fermato ancora, dicendomi che non mi devo permettere di intervenire. Io gli ho risposto che il pianoforte è a disposizione di tutti. Gli ho anche detto che non deve minacciare la gente, altrimenti annulla la possibilità per le persone di fermarsi a suonare».

Gregori ovviamente ha avvertito la polizia locale. Il vice sindaco Daniele Zanzi ha fatto dei controlli e dichiara: «preda è una parolona grossa. Già alcune settimane era giunta la segnalazione. I responsabili del progetto (stiamo parlando del progetto di riqualificazione urbana Take Care, che fa capo all’assessorato ai servizi sociali, ndr), a conoscenza del fatto, avevano segnalato che la richiesta “gentile” di offerta era ammessa come lo è per gli artisti di strada. La polizia locale ha fatto dei controlli riscontrando tutto nella norma. Di fatto, la cosa importante è che il sottopasso sia tornato ad essere usato».

Secondo Gregori, però, «a Varese c’è sempre qualcuno che deve approfittare della situazione. Chi vuole chiedere carità la chieda, ma senza impossessarsi di cose pubbliche. Approfittare di un bene a disposizione di tutti è un comportamento da censurare. Queste sono le cose che degradano la città».

Francesca Strazzi, assessore ai rioni, commenta: «Il fatto che il pianoforte sia occupato da questuanti snatura l’anima del progetto che era nato per portare gioia e per consentire a chi volesse suonare uno strumento di intonare una melodia che risuonasse nel comparto. Quel pianoforte non è stato installato per chiedere l’elemosina, ma per portare un po’ di vita in una zona non frequentata».

Il pianoforte –acquistato grazie alla sponsorship di Yamaha Music Europe GmbH Branch Italy e alla collaborazione dello storico negozio varesino Molteni Strumenti Musicali, nonché alle donazioni di alcuni cittadini varesini che hanno aderito alla campagna di crowdfunding – è stato inchiodato al suolo per evitare che qualcuno se lo porti via.