Il “Quizzone” il più temuto. Tutti i racconti degli studenti

Le scelte dei ragazzi e le loro preferenze sugli argomenti

Anche al liceo “Manzoni” l’argomento letterario è stato gettonatissimo: , V D, è stata una delle prime studentesse a consegnare il saggio breve sul rapporto fra uomo e natura congedarsi dai colleghi poco prima dell’una, entro le prime quattro ore dall’inizio dell’esame. Per la cronaca, tutti gli studenti sono entrati in classe alle otto e mezza, e, dopo l’appello, la consegna dei plichi e la lettura delle tracce, hanno potuto iniziare a lavorare sulla brutta copia a partire dalle 9: per la prova avevano a disposizione in tutto sei ore,

e avrebbero potuto consegnare non prima della metà del tempo, quindi di mezzogiorno. Una mattinata dalle temperature africane, che ha spinto molti a cercare refrigerio almeno nelle tracce dei temi: «Mi sono sentita pronta per svolgere quell’argomento – ha spiegato Laura – anche perché avevamo svolto un saggio simile in classe». Riempite 5 colonne giuste di foglio protocollo, ora il pensiero della giovane corre alla terza prova: «scrivere, in italiano o in inglese (la seconda prova prevista per oggi, ndr), non mi crea problemi. L’idea dei commissari esterni di lunedì invece mi angoscia un po’, perché abbiamo fatto fisica per tre anni in spagnolo e a gennaio abbiamo scoperto che l’eventuale prova estratta fra le 6 materie (in tutto 4 prescelte) sarebbe stata affrontata in italiano: un surplus di lavoro non previsto».

Il famoso “Quizzone” non ministeriale e variabile di scuola in scuola e anche di classe in classe è la prova più temuta in assoluto da tutti i maturandi. «Per quanto riguarda la traccia del saggio di oggi – conclude – mi è sembrato molto facile, assolutamente guidato». Miriam Crepaldi, VA linguistico, uscita per seconda alle 12:45, ha scelto di sviluppare la traccia sulla poesia: «Avevamo già studiato i Versi Livornesi alla fine del primo trimestre – spiega – e in più durante l’estate scorsa avevamo letto un’altra raccolta, sempre di Caproni: ho deciso di interpretare il tema attraverso i documenti proposti per la seconda traccia: argomenti che sento molto miei». Del resto, il nume tutelare di Paolo Rindi, il Baudelaire Bosino, veglia sui giovani colleghi. Alla sezione Umanistica del Liceo Sociopsicopedagogico, Simone Maresca e Marco Fusi hanno scelto di lavorare sulla traccia del saggio socioeconomico, ossia sullo sviluppo dei posti di lavoro con l’avvento della robotica. Passando al liceo scientifico “Galileo Ferraris”, alle due del pomeriggio, all’ingresso dell’istituto, un manipolo di studenti soddisfatti si scambiano opinioni sulla prima fatica lasciata alle spalle. «Ci saremmo aspettati un tema sulla mafia, più che una traccia artistico-letteraria nella sezione dei saggi» spiegano in coro tre giovani di V B: Alberto Padrocchi, Luca Cillo e Valeria Botti. «Alla fine lo abbiamo svolto in molti proprio perché, nell’essere così insolito, ci affascinava» spiega Valeria: i futuri scienziati varesini dimostrano così di avere un animo particolarmente predisposto per l’indagine sulla relazione fra Uomo e Creato. Marta La Bruia, V B, che studierà biologia, ha scelto la traccia del saggio economico dopo essersi fatta un bagaglio di letture personali sull’argomento; Marta Macaluso, V A, si è invece dirottata sul tema di attualità: «Durante la prima ora avevo iniziato ad impostare il saggio breve sulla robotica, ma facendo la scaletta mi sono resa conto che in realtà stavo sviluppando decisamente la quarta traccia, quella sul progresso, e così ho cambiato idea». Gianmarco Vuolo, V E, ha concluso proprio il saggio di argomento socio-economico: «Appena ho letto la traccia mi sono illuminato perché era l’argomento della mia tesina». La collega Alessia Riva, stessa classe, ha svolto il saggio breve artistico letterario: la natura nel cuore, la mente già rivolta alla facoltà di Architettura. Poco quotata la seconda traccia da svolgersi sotto forma di articolo di giornale: un argomento poco o per nulla sviluppato nelle nostre scuole, fatta eccezione per la sezione Erodoto del liceo “Cairoli”. Eppure è stato l’argomento che ha ispirato , V D, futura studentessa di Fisica: «Ero indecisa fra il saggio e l’articolo, ma poi, valutando il tema socioeconomico, ho preferito il secondo, spiegando che secondo me il fatto che la tecnologia influenzi il mondo del lavoro sia un bene, perché spinge le persone ad ingegnarsi trovando nuove metodologie lavorative»; anche , V G, ha scelto l’articolo di giornale sullo stesso argomento. e Matteo Alberti, entrambi di V G, hanno invece sviluppato l’analisi del testo di Caproni utilizzando le fonti previste per la seconda traccia: «In realtà – hanno spiegato – è stata una traccia molto gettonata, anche se questo autore non era in programma».

Anche per loro la tensione sale non tanto per lo scritto di questa mattina, matematica, quanto per la terza prova di lunedì 26. «Ma come nume tutelare – spiegano in coro sorridendo – in classe abbiamo la Madonnina del Presepe che abbiamo messo sopra la cassa degli altoparlanti.

Anche per i vicini di casa dell’Artistico “Frattini” l’articolo sulle tecnologie e lavoro è stata una delle scelte più intriganti, se non proprio la più frequentata. «Avevo già scelto di fare il saggio breve come ho sempre fatto in tutte le simluazioni» spiega , V G Multimediale. «Però quando ho visto l’argomento, e mi sono focalizzata sul tema della disoccupazione, ho preferito l’articolo». , stessa classe, ha amato da subito la lirica di Caproni: «Mi sono piaciuti molto sia il testo sia l’argomento: pur non essendo molto portato per la prova letteraria, ho pensato di svolgerla come sfida nei confronti di me stesso». Luca frequenterà Nuove Tecnologie a Brera. Stessa scelta per , V H, Scenografia: «Avevamo studiato Caproni come ultimo autore, anche se non in maniera particolarmente approfondita».