Il sollievo di familiari e comunità: «Non abbiamo mai smesso di crederci»

La soddisfazione del comandante provinciale Cappello. Il procuratore Borgonovo: «Persone estremamente pericolose»

ha avuto giustizia e i familiari dell’anziano assassinato nella notte tra il 10 e l’11 settembre 2004 nella sua abitazione di Comerio hanno ringraziato l’Arma varesina e la procura cittadina per non avere mai smesso di indagare.

«Non appena arrestato il responsabile dell’efferato delitto ho comunicato ai congiunti della vittima l’esito dell’inchiesta. Un sollievo per loro e per tutta la collettività di Comerio: quel fatto così cruento aveva scosso e ferito l’intera comunità» ha spiegato il colonnello , comandante provinciale del comando carabinieri di Varese, con accanto il procuratore di Varese . Da 13 anni i familiari di Ossola e tutto il territorio attendevano giustizia. I militari e la procura non hanno mai smesso di indagare: «Nessun ambito è stato trascurato, nemmeno quello dei social network – ha spiegato Cappello – un’intuizione formidabile dei militari del nucleo investigativo provinciale che ha portato alla cattura, grazie al grande impulso dato all’inchiesta dal pubblico ministero , dell’esecutore materiale di quell’efferato delitto».

Le due persone che quella sera aggredirono Ossola per rapinarlo hanno commesso due omicidi in quattro giorni. Riuscendo nello stesso lasso di tempo a violentare un viados a Sesto San Giovanni, sono sospettati anche di quello, sempre rapinandolo. «Si tratta di reati di una violenza estrema – ha detto Borgonovo – e di soggetti ad altissima pericolosità sociale oggi entrambi assicurati alla giustizia. E qui vorrei ringraziare l’Arma dei carabinieri per l’eccellente lavoro svolto».